Volume 2

Edizione Giuntina
    gli diede aiuto in fare molti lavori, e l'altro, che fu chiamato Neri,
    ritrasse suo padre e se stesso nella capella de' Lenzi in Ognisanti in
    due tondi con lettere intorno che dicono il nome dell'uno
    e dell'altro. Nella quale capella de' Lenzi facendo il medesimo alcune
5   storie della Nostra Donna, si ingegnò di contrafare molti abiti di
    que' tempi così di maschi come di femine, e nella capella fece la ta-
    vola a tempera. Parimente nella Badia di S. Felice in Piazza di Fi-
    renze, dell'Ordine di Camaldoli, fece alcune tavole, et una all'altare
    maggiore di S. Michele d'Arezzo del medesimo Ordine; e fuor d'Arez-
10   zo a S. Maria delle Grazie, nella chiesa di S. Bernardino, una Ma-
    donna che ha sotto il manto il popolo d'Arezzo, e da un lato quel
    S. Bernardino inginocchioni con una croce di legno in mano, sì come
    costumava di portare quando andava per Arezzo predicando, e dal-
    l'altro lato e d'intorno S. Niccolò e S. Michelagnolo; e nella predella
15   sono dipinte storie de' fatti di detto S. Bernardino e de' miracoli che
    fece, e particolarmente in quel luogo. Il medesimo Neri fece in
    S. Romolo di Firenze la tavola dell'altar maggiore, et in S. Trinita,
    nella capella degli Spini, la vita di S. Giovanni Gualberto a fresco e
    la tavola a tempera che è sopra l'altare. Dalle quali opere si conosce
20   che se Neri fusse vivuto e non mortosi d'età di trentasei anni, che
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Edizione Torrentiniana
    non quali il padre, il quale imitarono il più che poterono; per il che
    Bicci gli aiutò finire la cappella de' Martini in San Marco et infinite
    opere in Fiorenza e per il contado lavorarono, e Neri dipinse a fresco in
    Ognisanti la cappella de' Lenzi insieme con la tavola, dove ritrasse se
25   medesimo vicin a Lorenzo suo padre; et allo Ordine camaldolese infinite
    opere fece e similmente nel chiostro di San Brancazio, e nella chiesa
    lavorò cose che non fa mestiero raccontarle.
    Ma Lorenzo, divenuto già vecchio, nella età di LXI anni ammalò
    di male di febbre ordinario et appoco appoco si consumò, desiderando
30   pure ritornare ad Arezzo a finire l'opra da lui cominciata: la quale
    dopo la morte di Lorenzo finì Pietro dal Borgo a Sansepolcro. Fu,
    dopo che spirò, da Bicci e da Neri pianto et infine con infiniti sospiri a
    la sepoltura accompagnato, e dolse la morte sua universalmente a tutti
    gli amici. Ne mancò dipoi chi lo onorasse di questo epitaffio:
35   LAUR. BICCIO PICTORI ANTIQUOR. ARTIFICIO ET ELEGANTIAE SI-
    MILLIMO AC PROPE PARI PICCIUS ET NERIUS FILII ET ARTIS ET
    PIETATIS ERGO POSUER..
    Il fine della Prima Parte delle Vite.
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