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LORENZO DI BICCI |
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PITTORE FIORENTINO. |
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Grandissima ventura hanno quelli che nello attendere ad una qualche |
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bella professione o virtù si invaghiscono in quel diletto che di questa |
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sentono ogni ora, perché, mentre che adoperano, passano lo ozio del tempo |
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in uno esercizio onorato, lasciano fama e nome di loro, guadagnano le- |
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citamente e fanno acquisto sempre di amici. Laonde con tanta tenerezza |
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sono amati dagli uomini che e' si può dire che e' ne siano padroni, e de le |
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comodità di altrui acquistan sempre il comodo proprio, perciò che a chi |
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serve altri bene e prestamente non basta il pagamento per sodisfarlo, ma |
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l'obligo entra poi di mez[z]o fra chi fa operare et esso operante. Questo |
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espressamente si vide in Lorenzo di Bicci pittor pratico e spedito, il |
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quale, per dilettarsi del lavorare come e' fece, acquistò mez[z]i tali che |
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da ogni suo conoscente era tenuto di sì dolce pratica che ogni persona |
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ardeva di fargli piacere. Le figure sue tirano forte a la maniera di |
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Taddeo Gaddi e degli altri maestri inanzi, i quali si dilettò egli molto |
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di contrafare, per piacergli quelle maniere. |