Volume 2

Edizione Giuntina
    copiosità, variandole in diverse cose, che non aveva fatto il zio. Sono
    nel pellegrinario dello Spedale grande di Siena due storie grandi
    lavorate in fresco da Domenico, dove e prospettive et altri ornamenti
    si veggiono assai ingegnosamente composti. Dicesi essere stato Do-
5   menico modesto e gentile e d'una singolare amorevolezza e liberalis-
    sima cortesia, e che ciò non fece manco onore al nome suo che l'arte
    stessa della pittura. Furono l'opere di costui intorno agl'anni del
    Signore 1436; e l'ultime furono, in S. Trinita di Firenze, una tavola
    dentrovi la Nunziata e, nella chiesa del Carmine, la tavola dell'altar
10   maggiore.
    Fu ne' medesimi tempi e quasi della medesima maniera, ma fece
    più chiaro il colorito e le figure più basse, Alvaro di Piero di Porto-
    gallo che in Volterra fece più tavole, et in S. Antonio di Pisa n'è una et
    in altri luoghi altre, che per non essere di molta eccellenza non oc-
15   corre farne altra memoria.
    Nel nostro libro è una carta disegnata da Taddeo molto pratica-
    mente, nella quale è un Cristo e due Angeli, etc.
    Fine della Vita di Taddeo Bartoli, etc..
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Edizione Torrentiniana
    che e' fece mostrò molto più copiosità, variandole in diverse cose. Sono
20   nel pellegrinario dello Spedale grande di Siena due storie grandi lavora-
    te in fresco da Domenico, dove qualche prospettiva e qualche ornamento
    garbatamente fece apparire. Dicesi essere stato Domenico molto
    modesto e gentile e d'una singulare amorevolezza e liberalissima cortesia,
    la quale non diè manco nome alle buone qualità sue che l'arte stessa della
25   pittura. Furono l'opere di costui nel MCCCCXXXVI. E nello ultimo
    dipinse in Santa Trinita di Fiorenza una tavola d'una Annunziata, e
    nella chiesa del Carmino la tavola dello altare maggiore.
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