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con un S. Giovanni a richiesta de' rettori di essa Fraternita: la |
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quale ebbe principio in questo modo. Cominciando un certo nu- |
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mero di buoni e onorati cittadini a andare accattando limosine per |
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i poveri vergognosi e a sovvenirgli in tutti i loro bisogni l'anno |
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della peste del 1348, per lo gran nome acquistato da que' buon'uo- |
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mini alla Fraternita aiutando i poveri, gl'infermi, sepellendo mor- |
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ti e facendo altre somiglianti opere di carità, furono tanti i lasci, |
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le donazioni e l'eredità che le furono lasciati, che ella ereditò il terzo |
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delle ricchezze d'Arezzo; e il simile avvenne l'anno 1383, che fu |
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similmente una gran peste. Spinello adunque, essendo della Com- |
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pagnia e toccandogli spesso a visitare infermi, sotterrare morti e fare |
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altri cotali piissimi esercizii che hanno fatto sempre i migliori cittadi- |
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ni, e fanno anch'oggi, di quella città, per far di ciò qualche memoria |
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nelle sue pitture dipinse per quella Compagnia nella facciata della |
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chiesa di S. Laurentino e Pergentino una Madonna, che avendo aper- |
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to dinanzi il mantello ha sotto esso il popolo d'Arezzo, nel quale sono |
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ritratti molti uomini de' primi della Fraternita di naturale, con le |
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tasche al collo e con un martello di legno in mano, simile a quelli che |
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adoperano a picchiar gl'usci quando vanno a cercar limosine. Pari- |
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mente nella Compagnia della Nunziata dipinse il tabernacolo grande |
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che è fuori della chiesa e parte d'un portico che l'è dirimpetto, e la |
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tavola d'essa Compagnia dove è similmente una Nunziata a tempera; |
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la tavola ancora che oggi è nella chiesa delle Monache di S. Giusto, |
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dove un piccolo Cristo che è in collo alla Madre sposa S. Caterina, |
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con sei storiette di figure piccole de' fatti di lei, è similmente opera |
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di Spinello e molto lodata. |
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Essendo egli poi condotto alla famosa Badia di Camaldoli in Ca- |
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sentino l'anno 1361, fece ai romiti di quel luogo la tavola dell'altar |
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maggiore, che fu levata l'anno 1539 quando, essendo finita di rifare |
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quella chiesa tutta di nuovo, Giorgio Vasari fece una nuova tavola |
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e dipinse tutta a fresco la capella maggiore di quella Badia, il tra- |
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mezzo della chiesa a fresco e due tavole. Di lì chiamato Spinello a |
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Firenze da don Iacopo d'Arezzo, abate di S. Miniato in Mon- |
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te dell'Ordine di Monte Oliveto, dipinse nella volta e nelle quattro |
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facciate della sagrestia di quel monasterio, oltre la tavola dell'altare a |