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sul canto della piazza di S. Niccolò della via del Cocomero, che |
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pochi anni sono l'uno e l'altro fu rifatto da peggior maestro che |
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Iacopo non era; et ai Tintori quello che è a S. Nofri sul canto delle |
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mura dell'orto loro, dirimpetto a S. Giuseppo. |
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In questo mentre, essendosi condotte a fine le volte d'Orsanmi- |
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chele sopra i dodici pilastri e sopra esse posto un tetto basso alla |
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salvatica, per seguitare quando si potesse la fabrica di quel palazzo |
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che aveva a essere il granaio del Comune, fu dato a Iacopo di Ca- |
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sentino, come a persona allora molto pratica, a dipignere quelle volte, |
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con ordine che egli vi facesse, come vi fece, con i Patriarci alcuni |
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Profeti e i primi delle tribù: che furono in tutto sedici figure in cam- |
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po az[z]urro d'oltramarino- oggi mezzo guaste- senza gl'altri orna- |
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menti. Fece poi nelle facce di sotto e nei pilastri molti miracoli della |
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Madonna e altre cose che si conoscono alla maniera. |
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Finito questo lavoro tornò Iacopo in Casentino, dove poi che in |
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Pratovecchio, in Poppi e altri luoghi di quella valle ebbe fatto molte |
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opere, si condusse in Arezzo, che allora si governava da se medesima |
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col consiglio di sessanta cittadini de' più ricchi e più onorati, alla cura |
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de' quali era commesso tutto il reggimento: dove nella capella princi- |
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pale del Vescovado dipinse una storia di S. Martino, e nel Duomo |
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Vecchio, oggi rovinato, pitture assai, fra le quali era il ritratto di papa |
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Innocenzo Sesto nella capella maggiore. Nella chiesa poi di S. Barto- |
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lomeo, per lo capitolo de' canonici della Pieve, fece la facciata dov'è |
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l'altar maggiore e la capella di S. Maria della Neve, e nella Compagnia |
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vecchia di S. Giovanni de' Peducci fece molte storie di quel Santo, che |
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oggi sono coperte di bianco. Lavorò similmente nella chiesa di S. Do- |
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menico la capella di S. Cristofano, ritraendovi di naturale il Beato |
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Masuolo che libera dalle carcere un mercante de' Fei che fece far |
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quella capella; il quale Beato ne' suoi tempi, come profeta, predisse |
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molte disaventure agl'Aretini. Nella chiesa di S. Agostino fece a |
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fresco, nella capella e all'altar de' Nardi, storie di S. Lorenzo con |
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maniera e pratica maravigliosa. E perché si esercitava anche nelle |