Volume 2

Edizione Giuntina
   
VITA DI ANTONIO VINIZIANO
   
PITTORE.
    Molti che si starebbono nelle patrie loro dove son nati, essendo tra-
    fitti dai morsi dell'invidia e oppressi dalla tirannia de' suoi cittadini
5   se ne partono, e que' luoghi dove trovano essere la virtù loro cono-
    sciuta e premiata eleg[g]endosi per patria, in quella fanno l'opere
    loro, e sforzandosi d'essere eccellentissimi per fare in un certo modo
    ingiuria a coloro da chi sono stati oltraggiati, divengono bene spesso
    grand'uomini: dove nella patria standosi quietamente sarebbono per
10   aventura poco più che mediocri nell'arti loro riusciti.
    Antonio Viniziano, il quale si condusse a Firenze dietro a Agnolo
    Gaddi per imparare la pittura, apprese di maniera il buon modo di
    fare che non solamente fu stimato et amato da' Fiorentini, ma carez-
    zato ancora grandemente per questa virtù e per l'altre buone qualità
15   sue. Laonde, venutogli voglia di farsi vedere nella sua città per godere
    qualche frutto delle fatiche da lui durate, si tornò a Vinegia; dove essendosi
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Edizione Torrentiniana
   
ANTONIO VENIZIANO.
    Quanti si starebbono nelle patrie dove nascono, che per gli stimoli del-
    l'invidia morsi dagli artefici et oppressi dalla tirannia de' suoi cittadini
20   si partono di quelle! e l'altrui nido nuova et ultima patria si eleggono e
    quivi fanno l'opre loro, mostrando lo sforzo di quel che sanno e parendoli
    nel far così d'ingiuriar coloro da chi sono stati ingiuriati, de' quali non
    si curano sentir memoria né nome, obliandoli tanto per la loro invidia e
    maledicenza che e' non vorrebbono mai ricordarsi del paese che gli
25   produsse; il quale, se bene in questo non ha colpa, non può nientedimeno
    ammortare con la sua dolcezza quello sdegno giustissimo che negli animi
    di costoro causò la emulazione e la ingratitudine de' maligni lor
    cittadini.
    Il che manifestamente si vide in Antonio Veniziano, il quale ven-
30   ne in Fiorenza con Agnol Gaddi ad imparare la pittura, et appresela
    di maniera che non solamente era stimato et ammirato da' Fiorentini,
    ma carezzato ancora grandemente per questa virtù e per l'altre buone
    qualità sue. Laonde, venutoli voglia di farsi vedere nella sua città per
    ricogliere in essa il frutto delle lunghe fatiche da lui durate, si tornò a la
35   sua Vinegia, e faccendo quivi a fresco et a tempera molte pitture meritò
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