Volume 2

Edizione Giuntina
    più nell'attendere alle commodità del mondo che nel cercare di
    farsi valente pittore - essendo nato l'anno 1307 e, giovanetto, stato
    discepolo di Buffalmacco, fece le sue prime opere nella Pieve d'Em-
    poli a fresco, nella capella di San Lorenzo, dipignendovi molte storie
5   della vita d'esso Santo con tanta diligenza, che sperandosi dopo tanto
    principio miglior mezzo, fu condotto l'anno 1344 in Arezzo, dove in
    San Francesco lavorò in una cappella l'Assunta di Nostra Donna. E
    poco poi, essendo in qualche credito in quella città per carestia d'altri
    pittori, dipinse nella Pieve la capella di Santo Onofrio e quella di
10   Santo Antonio, che oggi dalla umidità è guasta. Fece ancora alcune
    altre pitture che erano in Santa Iustina et in S. Matteo, che con le
    dette chiese furono mandate per terra nel far fortificare il duca Co-
    simo quella città, quando in quel luogo apunto fu trovato a piè della
    coscia d'un ponte antico - dove allato a detta Santa Giustina entrava
15   il fiume nella città - una testa d'Appio Cieco et una del figliuolo di
    marmo bellissime con uno epitaffio antico e similmente bellissimo,
    che oggi sono in guardaroba di detto signor Duca.
    Essendo poi tornato Giovanni a Firenze in quel tempo che si finì
    di serrare l'arco di mezzo del Ponte a S. Trinita, dipinse in una cap-
20   pella, fatta sopra una pila e intitolata a S. Michelagnolo, dentro e
    fuori molte figure, e particolarmente tutta la facciata dinanzi; la qual
    capella insieme col ponte dal diluvio dell'anno 1557 fu portata via
    Mediante le quali opere vogliono alcuni, oltre a quello che si è detto
    di lui nel principio, ch'e' fusse poi sempre chiamato Giovanni dal
25   Ponte. In Pisa ancora l'anno 1355 fece in San Paulo a Ripa d'Arno
    alcune storie a fresco nella capella maggiore dietro all'altare, oggi
    tutte guaste dall'umido e dal tempo. È parimente opera di Giovanni
    in Santa Trinita di Fiorenza la capella degli Scali e un'altra che è
    allato a quella, e una delle storie di San Paulo accanto alla capella
30   maggiore dov'è il sepolcro di maestro Paulo strolago. In Santo Ste-
    fano al Ponte Vecchio fece una tavola, et altre pitture a tempera et
    in fresco per Fiorenza e fuori che gli diedero credito assai.
    Contentò costui gl'amici suoi, ma più nei piaceri che nell'opere,
- pagina 240 -

Edizione Torrentiniana
    Lasciò dell'opre sue in Santa Trinita di Fiorenza la cappella delli
35   Scali et un'altra allato a essa, et una delle storie di San Paulo allato
    alla capella maggiore. In Santo Stefano al Ponte Vecchio fece una
    tavola, et altre pitture a tempera in tavola et in fresco per Fiorenza e
    di fuori che li diedon credito assai.
- pagina 240 -
pagina precedentepagina successiva