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che e' fece, cadendo un fanciullo da un verone e morendo sùbito, e Santo |
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Francesco in aria apparendogli lo risùcita. Et in questa storia ritrasse |
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Giotto suo maestro, Dante Alighieri e Guido Cavalcanti, de' quali sem- |
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pre fu amicissimo. Per la detta chiesa fece ancora in diversi luoghi molte |
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figure che si riconoscono dagli artefici, et alla Compagnia del Tempio il |
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tabernacolo in sul canto della via del Crocifisso, nel quale dipinse un |
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bellissimo Deposto di croce. Nel chiostro di Santo Spirito lavorò due sto- |
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rie negli archetti allato al capitolo, molto ben coloriti, ne l'uno de' quali |
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fece quando Giuda vende Cristo e nell'altro figurò la cena degli Apo- |
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stoli. E nel medesimo luogo, sopra la porta del refettorio, dipinse un Cro- |
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cifisso con alcuni Santi faccendo conoscere, agli altri che quivi lavora- |
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rono, in tale arte sé essere de' veri e buoni imitatori della maniera |
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di Giotto, avuta da lui in grandissima venerazione. Dipinse a Santo |
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Stefano del Ponte Vecchio la tavola e la predella dello altare maggiore |
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con grandissima diligenzia, e nello oratorio de San Michele in Orto la- |
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vorò molto bene una tavola d'un Cristo morto che dalle Marie è pianto |
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e da Nicodemo riposto nella sepoltura molto devotamente. Nella chiesa |
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de' Frati de' Servi dipinse la capella di San Nicolò, di quegli del Pala- |
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gio, con istorie di quel Santo, dove con ottimo giudizio e grazia per una |