Volume 2

Edizione Giuntina
    da Giotto e molte argute risposte raccontare, ma voglio che que-
    ste, le quali sono di cose pertinenti all'arte, mi basti avere
    detto in questo luogo, rimettendo il resto al detto Franco et altri.
    Finalmente, perché restò memoria di Giotto non pure nell'opere
5   che uscirono delle sue mani, ma in quelle ancora che uscirono di ma-
    no degli scrittori di que' tempi, essendo egli stato quello che ritrovò
    il vero modo di dipingere stato perduto inanzi a lui molti anni, onde,
    per publico decreto e per opera et affezzione particolare del magni-
    fico Lorenzo Vecchio de' Medici, ammirate le virtù di tanto uomo, fu
10   posta in Santa Maria del Fiore l'effigie sua scolpita di marmo da
    Benedetto da Maiano scultore ecc[ellente], con gl'infrascritti versi
    fatti dal divino uomo messer Angelo Poliziano, acciò che quelli che
    venissero ecc[ellenti] in qualsivoglia professione potessero sperare
    d'avere a conseguire da altri di queste memorie che meritò e conseguì
15   Giotto dalla bontà sua largamente:
    ILLE EGO SUM PER QUEM PICTURA EXTINCTA REVIXIT
    CUI QUAM RECTA MANUS TAM FUIT ET FACILIS.
    NATURAE DEERAT NOSTRAE QUOD DEFUIT ARTI
    PLUS LICUIT NULLI PINGERE NEC MELIUS.
20   MIRARIS TURRIM EGREGIAM SACRO AERE SONANTEM ?
    HAEC QUOQUE DE MODULO CREVIT AD ASTRA MEO.
    DENIQUE SUM IOTTUS. QUID OPUS FUIT ILLA REFERRE ?
    HOC NOMEN LONGI CARMINIS INSTAR ERIT.
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Edizione Torrentiniana
    Restò nelle penne di chi scrisse, a suo tempo e poi, tanta maraviglia
25   del nome suo, per esser stato primo a ritrovare il modo di dipignere
    perduto inanzi lui molti anni, che dal magnifico Lorenzo Vecchio de'
    Medici, facendosi egli di questo maestro ogni giorno più maraviglia,
    meritò d'avere in Santa Maria del Fiore la effigie sua scolpita di mar-
    mo, e dal divino uomo messer Angelo Poliziano lo infrascritto epitaffio
30   in sua lode, acciò che quegli che verranno eccellenti e rari in qualsivoglia
    professione debbino valorosamente esercitarsi per avere di sì fatte me-
    morie, meritandole, in lode loro dopo la morte, come fe' Giotto:
    ILLE EGO SUM PER QUEM PICTURA EXTINCTA REVIXIT
    CUI QUAM RECTA MANUS TAM FUIT E FACILIS.
35   NATURAE DEERAT NOSTRAE QUOD DEFUIT ARTI
    PLUS LICUIT NULLI PINGERE NEC MELIUS.
    MIRARIS TURRIM EGREGIAM SACRO AERE SONANTEM?
    HAEC QUOQUE DE MODULO CREVIT AD ASTRA MEO.
    DENIQUE SUM IOTTUS. QUID OPUS FUIT ILLA REFERRE?
40   HOC NOMEN LONGI CARMINIS INSTAR ERIT.
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