Volume 1

Edizione Giuntina
    bellezza che si desidera: brevemente raccorrò insieme tutto quello
    che mi parrà necessario a questo proposito. Et acciò che più manife-
    stamente apparisca la grandissima difficultà del lavorar delle pietre
    che son durissime e forti, ragioneremo distintamente, ma con brevità,
5   di ciascuna sorte di quelle che maneggiano i nostri artefici, e primie-
    ramente del porfido.
    Questo è una pietra rossa con minutissimi schizzi bianchi, condotta
    nella Italia già dell'Egitto, dove comunemente si crede che nel ca-
    varla ella sia più tenera che quando ella è stata fuori della cava alla
10   pioggia, al ghiaccio e al sole, perché tutte queste cose la fanno più
    dura e più difficile a lavorarla. Di questa se ne veggono infinite opere,
    lavorate parte con gli scarpelli, parte segate e parte con ruote e
    con smerigli consumate a poco a poco, come se ne vede in diversi
    luoghi diversamente più cose: cioè quadri, tondi et altri pezzi spia-
15   nati per far pavimenti, e così statue per gli edifici, et ancora grandis-
    simo numero di colonne e picciole e grandi, e fontane con teste di
    varie maschere intagliate con grandissima diligenza. Veggonsi ancora
    oggi sepolture con figure di basso e mezzo rilievo condotte con gran
    fatica, come al tempio di Bacco fuor di Roma, a Santa Agnesa, la
20   sepoltura che e' dicono di santa Gostanza figliuola di Gostantino imperadore,
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Edizione Torrentiniana
    raccorrò insieme tutto quello che mi parrà necessario a questo proposito.
    Et acciò che più manifestamente apparisca la grandissima difficultà del
    lavorar delle pietre che son durissime e forti, ragioneremo distintamente,
    ma con brevità, di ciascuna sorte di quelle che maneggiano i nostri arte-
25   fici, e primieramente del porfido.
    Questo è una pietra rossa con minutissimi schizzi bianchi, condotta
    nella Italia già de lo Egitto, dove comunemente si crede che nel cavarla
    ella sia più tenera che quando ella è stata fuori della cava alla pioggia,
    al ghiaccio e al sole, perché tutte queste cose la fanno più dura e più dif-
30   ficile a lavorarla. Di questa se ne veggono infinite opere lavorate
    parte con gli scarpelli, parte segate e parte con ruote e con gli smerigli
    consumate a poco a poco, come se ne vede in diversi luoghi diversamente
    più cose: cioè quadri, tondi et altri pezzi spianati per far pavimenti,
    e così statue per gli edifici, et ancora grandissimo numero di colonne e
35   picciole e grandi, e fontane con teste di varie maschere intagliate con gran-
    dissima diligenzia. Veggonsi ancora oggi sepolture con figure di basso e
    mezzo rilievo condotte con gran fatica, come al tempio di Bacco fuor di
    Roma, a Santa Agnesa, la sepoltura che e' dicono di santa Gostanza
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