Volume 1

Edizione Giuntina
    Visse al medesimo tempo e fiorì Protogene suddito de' Rodiani,
    di cui alquanto di sopra si disse, povero molto nel principio del suo
    mestiere e di cui si dice che egli aveva da prima esercitato la pittura
    in cose basse e quasi aveva lavorato a opera dipignendo le navi; ma
5   fu diligente molto e nel dipignere tardo e fastidioso, né così bene in
    esso si sodisfaceva. Il vanto delle sue opere porta lo Ialiso, il quale
    insino al tempo di Vespasiano imperadore si guardava ancora a Roma
    nel tempio della Pace. Dicono che nel tempo che egli faceva cotale
    opera non mangiò altro che lupini dolci, sodisfacendo a un tempo
10   medesimo con essi alla fame et alla sete per mantenere l'animo et i
    sensi più saldi e non vinti da alcuno diletto. Quattro volte mise colore
    sopra colore a questa opera, riparo contro alla vecchiezza e schermo
    contro al tempo, acciò consumandosi l'uno succedesse l'altro di mano
    in mano. Vedevasi in questa tavola stessa un cane di maravigliosa bel-
15   lezza fatto da l'arte et insieme dal caso in cotal modo. Voleva egli
    ritrarre intorno alla bocca del cane quella schiuma la quale fanno i
    cani faticati et ansanti, né poteva in alcun modo entro sodisfarvisi:
    ora scambiava pennello, ora con la spugna scancellava i colori, ora
    insieme li mescolava, che arebbe pur voluto che ella uscisse della
20   bocca dell'animale e non che la paresse di fuora appiccata; né si con-
    tentava in modo veruno, tanto che, avendovi faticato intorno molto
    né riuscendogli meglio l'ultima volta che la prima, con istizza trasse
    la spugna che egli aveva in mano piena di quei colori nel luogo stesso
    dove egli dipigneva. Maravigliosa cosa fu a vedere: quello che non
25   aveva potuto fare con tanto studio e fatica l'arte, lo fece il caso in un
    tratto solo, perciò che quelli colori vennero appiccati intorno alla boc-
    ca del cane di maniera che ella parve proprio schiuma che di bocca
    gli uscisse. Questo stesso dicono essere avvenuto a Nealce pittore nel
    fare medesimamente la schiuma alla bocca d'un cavallo ansante, o
30   avendolo apparato da Protogene o essendoli avvenuto il caso mede-
    simo. Questa figura di Protogene fu quella che difese Rodi da De-
    metrio re il quale fieramente con grande esercito la combatteva,
    perciò che potendo agevolmente prendere la terra dalla parte dove si
    guardava questa tavola, che era luogo men forte, dubitando il re che
35   la non venisse arsa nella furia de' soldati, volse l'impeto dell'oste al-
    trove, et intanto gli trappassò l'occasione di vincere la terra.
    Stavasi in questo tempo Protogene in una sua villetta quasi sotto le
    mura della città, cioè dentro alle forze di Demetrio e nel suo campo,
    né per combattere che si facesse né per pericolo che e' portasse lasciò
40   mai di lavorare. E chiamato una fiata dal re e domandato in su che
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