Volume 1

Edizione Giuntina
    Eccellenti e carissimi artefici miei. Egli è stato sempre tanta la
    delettazione, con l'utile e con l'onore insieme, che io ho cavato ne
    l'esercitarmi così come ho saputo in questa nobilissima arte, che non
    solamente ho avuto un desiderio ardente d'esaltarla e celebrarla et in
5   tutti i modi a me possibili onorarla, ma ancora sono stato affezziona-
    tissimo a tutti quelli che di lei hanno preso il medesimo piacere e
    l'han saputa, con maggior felicità che forse non ho potuto io, eserci-
    tare. E di questo mio buono animo e pieno di sincerissima affezzione
    mi pare anche fino a qui averne còlto frutti corrispondenti, essendo
10   stato da tutti voi amato et onorato sempre, et essendosi con incredibile
    non so s'io dico domestichezza o fratellanza conversato fra noi, aven-
    do scambievolmente io a voi le cose mie e voi a me mostrate le vostre,
    giovando l'uno a l'altro ove l'occasioni si sono pòrte e di consiglio e
    d'aiuto. Onde, e per questa amorevolezza e molto più per la eccellente
15   virtù vostra e non meno ancora per questa mia inclinazione per na-
    tura e per elezzione potentissima, m'è parso sempre essere obligatis-
    simo a giovarvi e servirvi in tutti quei modi et in tutte quelle cose che
    io ho giudicato potervi arrecare o diletto o commodo.
    A questo fine mandai fuora, l'anno 1550, le Vite de' nostri mi-
20   gliori e più famosi, mosso da una occasione in altro luogo accennata et
    ancora, per dire il vero, da un generoso sdegno che tanta virtù fusse
    stata per tanto tempo et ancora restassi sepolta. Questa mia fatica
    non pare che sia stata punto ingrata, anzi in tanto accetta, che, oltre
    a quello che da molte parti me n'è venuto detto e scritto, d'un gran-
25   dissimo numero che allora se ne stampò non se ne trova ai librai pure
    un volume. Onde, udendo io ogni giorno le richieste di molti amici
    e conoscendo non meno i taciti desiderii di molti altri, mi sono di
    nuovo (ancorché nel mez[z]o d'importantissime imprese) rimesso alla
    medesima fatica, con disegno non solo d'aggiugnere questi che, es-
30   sendo da quel tempo in qua passati a miglior vita, mi dànno occasione
    di scrivere largamente la vita loro, ma di sopplire ancora quel che in
    quella prima opera fussi mancato di perfezzione, avendo avuto spazio
    poi d'intendere molte cose meglio e rivederne molte altre, non solo con
    il favore di questi illustri[ssi]mi miei Signori - i quali servo - che sono
35   il vero refugio e protezzione di tutte le virtù, ma con la comodità
    ancora che m'hanno data di ricercar di nuovo tutta l'Italia e vedere et
    intendere molte cose che prima non m'erano venute a notizia. Onde
    non tanto ho potuto correggere quanto accrescere ancora tante cose
    che molte Vite si possono dire essere quasi rifatte di nuovo, come
40   alcuna veramente delli antichi pure, che non ci era, si è di nuovo ag
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