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faccendo in essi lavori piani o di mez[z]o o di basso rilievo, et in ciò |
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grandemente gli hanno avanzati. E così abbiamo veduto nello acciaio |
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l'opere intagliate a la tausìa, altrimenti detta a la damaschina per la- |
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vorarsi di ciò in Damasco e per tutto il Levante eccellentemente. |
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Laonde veggiamo oggi dimolti bronzi et ottoni e rami commessi di |
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argento et oro con arabeschi, venuti di que' paesi; e negli antichi |
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abbiamo veduto anelli d'acciaio con mez[z]e figure e fogliami molto |
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belli. E di questa spezie di lavoro se ne son fatte a' dì nostri arma- |
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dure da combattere lavorate tutte d'arabeschi d'oro commessi, e si- |
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milmente staffe, arcioni di selle e mazze ferrate, et ora molto si co- |
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stumano i fornimenti delle spade, de' pugnali, de' coltelli e d'ogni |
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ferro che si voglia riccamente ornare e guernire. E si fa così: cavasi il |
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ferro in sotto squadra e per forza di martello si commette l'oro in |
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quello, fattovi prima sotto una tagliatura a guisa di lima sottile, sì |
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che l'oro viene a entrare ne' cavi di quella et a fermarvesi. Poi con |
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ferri si dintorna o con garbi di foglie o con girare di quel che si vuole, |
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e tutte le cose, co' fili d'oro passati per filiera, si girano per il ferro e |
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col martello s'amaccano e fermano nel modo di sopra. Avvertiscasi |
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nientedimeno che i fili siano più grossi et i proffili più sottili, a ciò |
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si fermino meglio in quegli. |