Volume 1

Edizione Giuntina
    tavole del noce e colorati diversamente: il che i moderni chiamano la-
    voro di commesso, benché a' vecchi fosse tarsia.
    Le miglior' cose che in questa spezie già si facessero, furono in Fi-
    renze nei tempi di Filippo di ser Brunellesco e poi di Benedetto da
5   Maiano, il quale nientedimanco giudicandole cosa disutile, si levò
    in tutto da quelle, come nella Vita sua si dirà. Costui, come gli altri
    passati, le lavorò solamente di nero e di bianco; ma fra' Giovanni
    Veronese, che in esse fece gran frutto, largamente le migliorò dando
    varii colori a' legni con acque e tinte bollite e con olii penetrativi, per
10   avere di legname i chiari e gli scuri variati diversamente come nel-
    la arte della pittura, e lumeggiando con bianchissimo legno di silio
    sottilmente le cose sue.
    Questo lavoro ebbe origine primieramente nelle prospettive, perché
    quelle avevano termine di canti vivi, che commettendo insieme i
15   pez[z]i facevano il profilo e pareva tutto d'un pezzo il piano del-
    l'opera loro, se bene e' fosse stato di più di mille. Lavorarono
    però di questo gli antichi ancora nelle incrostature delle pietre fini,
    come apertamente si vede nel portico di San Pietro, dove è una gab-
    bia con un uccello in un campo di porfido e d'altre pietre diverse,
20   commesse in quello con tutto il resto degli staggi e delle altre cose.
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Edizione Torrentiniana
    diversamente: il che i moderni chiamano lavoro di commesso, benché a'
    vecchi fosse tarsia.
    Le miglior' cose che in questa spezie già si facessero, furono in Firenze
    ne' tempi di Filippo di ser Brunellesco e poi di Benedetto da Maiano,
25   il quale nientedimanco giudicandole cosa disutile, si levò in tutto da
    quelle, come nella Vita sua si dirà. Costui, come gli altri passati, le
    lavorò solamente di nero e di bianco; ma fra' Giovanni Veronese, che in
    esse fece gran frutto, largamente le migliorò dando varii colori a' legni
    con acque e tinte bollite e con olii penetrativi, per avere di legname i
30   chiari e gli scuri variati diversamente come nella arte della pittura, e
    lumeggiando con bianchissimo legno di silio sottilmente le cose sue.
    Questo lavoro ebbe origine primieramente nelle prospettive, perché
    quelle avevano termine di canti vivi, che commettendo insieme i pezzi
    facevano il profilo e pareva tutto d'un pezzo il piano de l'opera loro,
35   se bene e' fosse stato di più di mille. Lavorarono però di questo gli antichi
    ancora nelle incrostature delle pietre fini, come apertamente si vede nel
    portico di San Pietro, dove è una gabbia con uno uc[c]ello in un campo di
    porfido e d'altre pietre diverse, commesse in quello con tutto il resto degli
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