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tavole del noce e colorati diversamente: il che i moderni chiamano la- |
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voro di commesso, benché a' vecchi fosse tarsia. |
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Le miglior' cose che in questa spezie già si facessero, furono in Fi- |
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renze nei tempi di Filippo di ser Brunellesco e poi di Benedetto da |
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Maiano, il quale nientedimanco giudicandole cosa disutile, si levò |
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in tutto da quelle, come nella Vita sua si dirà. Costui, come gli altri |
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passati, le lavorò solamente di nero e di bianco; ma fra' Giovanni |
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Veronese, che in esse fece gran frutto, largamente le migliorò dando |
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varii colori a' legni con acque e tinte bollite e con olii penetrativi, per |
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avere di legname i chiari e gli scuri variati diversamente come nel- |
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la arte della pittura, e lumeggiando con bianchissimo legno di silio |
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sottilmente le cose sue. |
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Questo lavoro ebbe origine primieramente nelle prospettive, perché |
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quelle avevano termine di canti vivi, che commettendo insieme i |
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pez[z]i facevano il profilo e pareva tutto d'un pezzo il piano del- |
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l'opera loro, se bene e' fosse stato di più di mille. Lavorarono |
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però di questo gli antichi ancora nelle incrostature delle pietre fini, |
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come apertamente si vede nel portico di San Pietro, dove è una gab- |
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bia con un uccello in un campo di porfido e d'altre pietre diverse, |
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commesse in quello con tutto il resto degli staggi e delle altre cose. |