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sopra il gesso, che il legno od altro ascostovi sotto paresse |
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tutto una massa d'oro. Il che si fa in questa maniera: ingessasi |
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il legno con gesso sottilissimo impastato con la colla più tosto dolce |
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che cruda, e vi si dà sopra grosso più mani, secondo che il legno è |
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lavorato bene o male; inoltre, raso il gesso e pulito, con la chiara del- |
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l'uovo schietta sbattuta sottilmente con l'acqua dentrovi, si tempera |
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il bolo armeno macinato ad acqua sottilissimamente, e si fa il primo |
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acquidoso, o vogliamo dirlo liquido e chiaro, e l'altro appresso più |
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corpulento. Poi si dà con esso almanco tre volte sopra il lavoro, sino |
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che e' lo pigli per tutto bene; e bagnando di mano in mano con un |
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pennello con acqua pura dove è dato il bolo, vi si mette su l'oro in |
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foglia, il quale sùbito si appicca a quel molle; e quando egli è sop- |
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passo, non secco, si brunisce con una zanna di cane o di lupo, sinché |
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e' diventi lustrante e bello. |
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Dorasi ancora in un'altra maniera che si chiama a mordente, il che |
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si adopera ad ogni sorte di cose - pietre, legni, tele, metalli d'ogni |
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spezie, drappi e corami - e non si brunisce come quel primo. Questo |
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mordente, che è la maestra che lo tiene, si fa di colori seccaticci a olio |
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di varie sorti e di olio cotto con la vernice dentrovi, e dassi in sul le- |
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gno che ha avuto prima due mani di colla. E poi che il mordente è |