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granito rosso e bigio o bronzo o altre pietre - come per loro meglio |
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si sono accommodati- in più spartimenti di questa maniera, la qual è |
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oggi molto in uso per fare le facce delle case e de' palazzi, così in Ro- |
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ma come per tutta Italia. |
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Queste pitture si lavorano in due modi: prima in fresco, che è la |
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vera, o in tele per archi che si fanno nell'entrate de' principi nelle |
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città e ne' trionfi o negli apparati delle feste e delle comedie, perché |
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in simili cose fanno bellissimo vedere. Trattaremo prima della spezie |
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e sorte del fare in fresco, poi diremo de l'altra. |
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Di questa sorte, di terretta si fanno i campi con la terra da |
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fare i vasi, mescolando quella con carbone macinato o altro nero per |
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far l'ombre più scure e bianco di trevertino con più scuri e più chiari, |
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e si lumeggiano col bianco schietto e con ultimo nero a ultimi scuri |
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finite. Vogliono avere tali specie fierezza, disegno, forza, vivacità e |
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bella maniera, et essere espresse con una gagliardezza che mostri arte |
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e non stento, perché si hanno a vedere et a conoscere di lontano. E |
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con queste ancora s'imitino le figure di bronzo, le quali col campo di |
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terra gialla e rosso s'abbozzano e con più scuri di quello nero e rosso |
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e giallo si sfondano, e con giallo schietto si fanno i mez[z]i, e con gial- |
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lo e bianco si lumeggiano. E di queste hanno i pittori le facciate e le |