Volume 1

Edizione Giuntina
    conosca sin dentro a' marmi l'intero apunto di quella figura ch'essi
    intendono di cavarne, e possa, senza altro modello, prima far molte
    parti perfette che e' le accompagni et unisca insieme, come ha fatto
    divinamente Michelagnolo; avvengaché mancando di questa felicità
5   di giudizio, fanno agevolmente e spesso di quelli inconvenienti che
    non hanno rimedio e che, fatti, son sempre testimonii degl'errori
    dello scarpello o del poco giudizio dello scultore. La qual cosa non
    avviene a' pittori, perciò che, ad ogni errore di pennello o manca-
    mento di giudizio che venisse lor fatto, hanno tempo, conoscendogli
10   da per loro o avvertiti da altri, a ricoprirli e medicarli con il medesimo
    pennello che l'aveva fatto; il quale nelle man loro ha questo van-
    taggio dagli scarpelli dello scultore, ch'egli non solo sana, come faceva
    il ferro della lancia d'Achille, ma lascia senza margine le sue ferite.
    Alle quali cose rispondendo i pittori non senza sdegno, dicono
15   primieramente che, volendo gli scultori considerare la cosa in sagre-
    stia, la prima nobiltà è la loro, e che gli scultori s'ingannano di gran
    lunga a chiamare opera loro la statua del primo Padre, essendo stata
    fatta di terra: l'arte della qual operazione, mediante il suo levare e
    porre, non è manco de' pittori che d'altri; e fu chiamata plastice da'
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Edizione Torrentiniana
20   conosca sin dentro a' marmi l'intero appunto di quella figura che essi
    intendono di cavarne, e possa, senza altro modello, prima fare molte
    parti perfette che e' le accompagni et unisca insieme, come ha fatto
    divinamente già Michelagnolo; avvengaché mancando di questa felicità
    di giudizio, fanno agevolmente e spesso di quelli inconvenienti che
25   non hanno rimedio e che, fatti, son sempre testimonii degli errori dello
    scarpello o del poco giudizio dello scultore. La qual cosa non avviene
    a' pittori, perciò che, ad ogni errore di pennello o mancamento di
    giudizio che venisse lor fatto, hanno tempo, conoscendoli da per loro
    o avertiti da altri, [a] ricoprirli e medicarli con il medesimo pennello
30   che lo aveva fatto; il quale nelle man loro ha questo vantaggio dagli
    scarpelli dello scultore, che egli non solo sana, come faceva il ferro della
    lancia di Achille, ma lascia senza margine le sue ferite.
    Alle quali cose rispondendo i pittori non senza sdegno, dicono pri-
    mieramente che, volendo gli scultori considerare la cosa in sagrestia, la
35   prima nobilità è la loro, e che gli scultori si ingannano di gran lunga a
    chiamare opera loro la statua del primo Padre, essendo stata fatta di
    terra: l'arte della quale operazione, mediante il suo levare e porre,
    non è manco de' pittori che di altri; e fu chiamata plastice da' Greci e
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