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lavorare, perché allungando punto il dipingerla, fa la calce una certa |
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crosterella pel caldo, pel freddo, pel vento e pe' ghiacci, che muffa e |
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macchia tutto il lavoro. E per questo vuole essere continovamente |
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bagnato il muro che si dipigne, et i colori che vi si adoperano tutti di |
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terre e non di miniere et il bianco di trevertino cotto. Vuole ancora |
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una mano dèstra, resoluta e veloce, ma sopratutto un giudizio saldo |
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et intero, perché i colori, mentre che il muro è molle, mostrano una |
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cosa in un modo, che poi secco non è più quella. E però bisogna che |
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in questi lavori a fresco giuochi molto più nel pittore il giudizio che |
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il disegno, e che egli abbia per guida sua una pratica più che gran- |
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dissima, essendo sommamente difficile il condurlo a perfezione. Mol- |
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ti de' nostri artefici vagliono assai negl'altri lavori, cioè a olio o a |
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tempera, et in questo poi non riescono per essere egli veramente il |
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più virile, più sicuro, più resoluto e durabile di tutti gl'altri modi, e |
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quello che, nello stare fatto, di continuo a[c]quista di bellezza e di |
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unione più degl'altri infinitamente. Questo all'aria si purga e dal- |
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l'acqua si difende e regge di continuo a ogni percossa. Ma bisogna |
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guardarsi di non avere a ritoc[c]arlo co' colori che abbino colla di car- |
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nicci o rosso d'uovo o gomma o draganti, come fanno molti pittori, |
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perché, oltra che il muro non fa il suo corso di mostrare la chiarezza, |