Volume 6

Edizione Giuntina
    nel numero de' suoi camerieri; e poco appresso, che fu l'anno
    1544, lo fece, parendogli che Francesco il meritasse, abate di San
    Martino.
    Ma con tutto ciò non ha mai restato Francesco di fare lavorare
5   molte cose di stucco e di pitture in servigio del suo re e degl'altri che
    dopo Francesco Primo hanno governato quel regno. E fra gl'altri che
    in ciò l'hanno aiutato, l'ha servito, oltre molti de' suoi bolognesi,
    Giovambatista figliuolo di Bartolomeo Bagnacavallo, il quale non è
    stato manco valente del padre in molti lavori e storie che ha messo
10   in opera del Primaticcio. Parimente l'ha servito assai tempo un Rug-
    gieri da Bologna, che ancora sta con esso lui. Similmente Prospero
    Fontana, pittore bolognese, fu chiamato in Francia, non ha molto, dal
    Primaticcio, che disegnava servirsene; ma essendovi, sùbito che fu
    giunto, amalato con pericolo della vita, se ne tornò a Bologna. E per
15   vero dire questi due, cioè il Bagnacavallo et il Fontana, sono valen-
    t'uomini, et io che dell'uno e dell'altro mi sono assai servito, cioè del
    primo a Roma e del secondo a Rimini et a Fiorenza, lo posso con ve-
    rità affermare. Ma fra tutti coloro che hanno aiutato l'Abate Prima-
    ticcio, niuno gli ha fatto più onore di Niccolò da Modena, di cui si è
20   altra volta ragionato, perciò che costui con l'eccellenza della sua virtù
    ha tutti gl'altri superato, avendo condotto di sua mano, con i disegni
    dell'Abate, una sala, detta del ballo, con tanto gran numero di figure
    che appena pare che si possano numerare, e tutte grandi quanto il
    vivo e colorite d'una maniera chiara che paiano, con l'unione de'
25   colori a fresco, lavorate a olio.
    Dopo quest'opera ha dipinto nella gran galleria, pur con i disegni
    dell'Abate, sessanta storie della vita e fatti d'Ulisse, ma di colorito
    molto più scuro che non son quelle della sala del ballo. E ciò è avve-
    nuto però che non ha usato altro colore che le terre in quel modo
30   schiette ch'elle sono prodotte dalla natura, senza mescolarvi si può
    dire bianco, ma cacciate ne' fondi tanto terribilmente di scuro, che
    hanno una forza e rilievo grandissimo; et oltre ciò l'ha condotte con
    una sì fatta unione per tutto, che paiono quasi fatte tutte in un me-
    desimo giorno. Onde merita lode straordinaria, e massimamente
35   avendole condotte a fresco senza averle mai ritocche a secco, come
    oggi molti costumano di fare. La volta similmente di questa
    galleria è tutta lavorata di stucchi e di pitture, fatte con molta dili-
    genza dai sopradetti e altri pittori giovani, ma però con i disegni del-
    l'Abate, sì come è anco la sala vecchia et una bassa galleria che è
40   sopra lo stagno, la quale è bellissima e meglio e di più bell'opere ornata
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