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Romani. Parimente nel medesimo palazzo condusse molte cose che |
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vi si veggiono di pittura, con i disegni di Giulio sopradetto. Per le |
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quali cose venne il Primaticcio in tanta grazia di quel Duca, che aven- |
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do il re Francesco di Francia inteso con quanti ornamenti avesse fatto |
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condurre l'opera di quel palazzo, e scrittogli che per ogni modo gli |
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mandasse un giovane, il quale sapesse lavorare di pitture e di stucco, |
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gli mandò esso Francesco Primaticcio, l'anno 1531. Et ancorché fusse |
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andato l'anno innanzi al servigio del medesimo re il Rosso, pittore |
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fiorentino, come si è detto, e vi avesse lavorato molte cose e partico- |
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larmente i quadri del Bacco e Venere, di Psiche e Cupido, nondime- |
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no i primi stucchi che si facessero in Francia e i primi lavori a fresco |
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di qualche conto ebbero, si dice, principio dal Primaticcio, che lavorò |
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di questa maniera molte camere, sale e logge al detto re. Al quale pia- |
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cendo la maniera et il procedere in tutte le cose di questo pittore, lo |
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mandò l'anno 1540 a Roma a procacciare d'avere alcuni marmi an- |
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tichi: nel che lo servì con tanta diligenza il Primaticcio, che fra teste, |
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torsi e figure ne comperò in poco tempo cento venticinque pezzi. Et |
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in quel medesimo tempo fece formare da Iacopo Barozzi da Vignuola |
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et altri il cavallo di bronzo che è in Campidoglio, una gran parte delle |
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storie della colonna, la statua del Commodo, la Venere, il Laoconte, |
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il Tevere, il Nilo e la statua di Cleopatra, che sono in Belvedere, |
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per gettarle tutte di bronzo. |
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Intanto essendo in Francia morto il Rosso, e perciò rimasa imper- |
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fetta una lunga galleria, stata cominciata con suoi disegni et in gran |
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parte ornata di stucchi e di pitture, fu richiamato da Roma il Prima- |
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ticcio. Per che imbarcatosi con i detti marmi e cavi di figure antiche, |
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se ne tornò in Francia, dove innanzi ad ogni altra cosa gettò, secondo |
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che erano in detti cavi e forme, una gran parte di quelle figu- |
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re antiche; le quali vennono tanto bene, che paiano le stesse antiche, |
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come si può vedere là dove furono poste nel giardino della reina a |
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Fontanableò, con grandissima sodisfazione di quel re, che fece in |
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detto luogo quasi una nuova Roma. Ma non tacerò che ebbe il Pri- |
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maticcio in fare le dette statue maestri tanto eccellenti nelle cose del |
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getto, che quell'opere vennero, non pure sottili, ma con una pelle |
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così gentile che non bisognò quasi rinettarle. |
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Ciò fatto, fu commesso al Primaticcio che desse fine alla galleria |
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che il Rosso aveva lasciata imperfetta; onde messovi mano, la diede |
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in poco tempo finita con tanti stucchi e pitture quante in altro luogo |
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siano state fatte già mai. Per che trovandosi il re ben servito nello |
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spazio di otto anni che aveva per lui lavorato costui, lo fece mettere |