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sono ancora in Francia a Fontanableò nella cappella del re. |
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Adoperandosi dunque in questa maniera Giulio in servigio di Raf- |
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faello suo maestro, et imparando le più difficili cose dell'arte, che |
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da esso Raffaello gl'erano con incredibile amorevolezza insegnate, |
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non andò molto che seppe benissimo tirare in prospettiva, misurare |
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gl'edifizii e levar piante; e disegnando alcuna volta Raffaello e |
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schizzando a modo suo l'invenzioni, le faceva poi tirar misurate e |
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grandi a Giulio per servirsene nelle cose d'architettura: della quale |
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cominciando a dilettarsi Giulio, vi attese di maniera, che poi, eserci- |
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tandola, venne eccellentissimo maestro. |
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Morto Raffaello, e rimasi eredi di lui Giulio e Giovanfrancesco |
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detto il Fattore, con carico di finire l'opere da esso Raffaello inco- |
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minciate, condussero onoratamente la maggior parte a perfezzione. |
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Dopo, avendo Giulio cardinale de' Medici, il qual fu poi Clemente |
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Settimo, preso un sito in Roma sotto Monte Mario, dove, oltre una |
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bella veduta, erano acque vive, alcune boscaglie in ispiaggia et un |
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bel piano che, andando lungo il Tevere per fino a ponte Molle, |
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aveva da una banda e dall'altra una largura di prati che si estendeva |
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quasi fino alla porta di San Piero, disegnò nella sommità della spiag- |
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gia, sopra un piano che vi era, fare un palazzo con tutti gl'agi e |