Volume 5

Edizione Giuntina
    col Figliuolo in collo, e poi al San Cristofano gigante un altro Cristo
    piccolo sopra la spalla: la qual cosa, oltre che parea mostruosa, non
    si poteva accomodare, né fare un gigante di sei in una tavola di
    quattro braccia. Giorgio adunque, disideroso di servire Bernardino,
5   gli fece un disegno di questa maniera. Pose sopra le nuvole la Nostra
    Donna con un sole dietro le spalle, et in terra fece San Cristofano
    ginocchioni, con una gamba nell'acqua da uno de' lati della tavola, e
    l'altra in atto di moverla per rizzarsi, mentre la Nostra Donna gli
    pone sopra le spalle Cristo fanciullo con la palla del mondo in mano;
10   nel resto della tavola poi aveva da essere accomodato in modo San
    Iacopo e gl'altri Santi, che non si sarebbono dati noia. Il quale di-
    segno piacendo a Bernardino, si sarebbe messo in opera; ma perché
    in quello si morì, la cappella si rimase a quel modo agl'eredi, che non
    hanno fatto altro.
15   Mentre dunque che Simone lavorava la detta cappella, passando
    per Arezzo Antonio da San Gallo, il quale tornava dalla fortificazione
    di Parma et andava a Loreto a finire l'opera della cappella della Ma-
    donna, dove aveva aviati il Tribolo, Raffaello Montelupo, Francesco
    giovane da San Gallo, Girolamo da Ferrara e Simon Cioli, e altri
20   intagliatori, squadratori e scarpellini, per finire quello che alla sua
    morte aveva lasciato Andrea Sansovino imperfetto, fece tanto che
    condusse là Simone a lavorare; dove gl'ordinò che non solo avesse
    cura agl'intagli, ma all'architettura ancora et altri ornamenti di quel-
    l'opera. Nelle quali commessioni si portò il Mosca molto bene, e,
25   che fu più, condusse di sua mano perfettamente molte cose et in par-
    ticolare alcuni putti tondi di marmo che sono in su i frontespizii
    delle porte: e se bene ve ne sono anco di mano di Simon Cioli, i
    migliori, che sono rarissimi, son tutti del Mosca. Fece similmente
    tutti i festoni di marmo che sono a torno a tutta quell'opera, con bel-
30   lissimo artifizio e con graziosissimi intagli e degni di ogni lode. Onde
    non è maraviglia se sono amirati e in modo stimati questi lavori, che
    molti artefici da luoghi lontani si sono partiti per andargli a vedere.
    Antonio da San Gallo adunque, conoscendo quanto il Mosca va-
    lesse in tutte le cose importanti, se ne serviva con animo, un giorno
35   porgendosegli l'occasione, di remunerarlo e fargli conoscere quanto
    amasse la virtù di lui. Per che essendo dopo la morte di papa Cle-
    mente creato sommo pontefice Paulo Terzo Farnese, il quale ordi-
    nò, essendo rimasa la bocca del pozzo d'Orvieto imperfetta, che
    Antonio n'avesse cura, esso Antonio vi condusse il Mosca acciò
40   desse fine a quell'opera, la quale aveva qualche difficultà et im particulare
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