Volume 5

Edizione Giuntina
    che l'aveva fatto venire da Roma. Fece poi Giuliano per Innocenzio
    cardinal Cibo un ritratto del quadro nel quale già aveva Raffaello da
    Urbino ritratto papa Leone, Giulio cardinal de' Medici et il cardinale
    de' Rossi; ma in cambio del detto cardinale de' Rossi fece la testa di
5   esso cardinale Cibo, nella quale si portò molto bene e condusse il
    quadro tutto con molta fatica e diligenza. Ritrasse similmente allora
    Cencio Guasconi, giovane in quel tempo bellissimo. E dopo fece al-
    l'Olmo a Castello un tabernacolo a fresco, alla villa di Baccio Pedoni,
    che non ebbe molto disegno, ma fu ben lavorato con estrema dili-
10   genza.
    Intanto, sollecitandolo Palla Rucellai a finire la sua tavola, della
    quale si è disopra ragionato, si risolvé a menare un giorno Michela-
    gnolo a vederla; e così condottolo dove egli l'aveva, poi che gli ebbe
    raccontato con quanta fatica avea fatto il lampo che venendo dal
15   cielo spezza le ruote et uccide coloro che le girano, et un sole che
    uscendo d'una nuvola libera Santa Caterina dalla morte, pregò libe-
    ramente Michelagnolo, il quale non poteva tenere le risa udendo le
    sciagure del povero Bugiardino, che volesse dirgli come farebbe otto
    o dieci figure principali, dinanzi a questa tavola, di soldati che stes-
20   sino in fila a uso di guardia et in atto di fuggire, cascati, feriti e morti,
    perciò che non sapeva egli come fargli scortare, in modo che tutti
    potessero capire in sì stretto luogo, nella maniera che si era imaginato,
    per fila. Il Buonarruoti addunque per compiacergli, avendo compas-
    sione a quel povero uomo, accostatosi con un carbone alla tavola,
25   contornò de' primi segni, schizzati solamente, una fila di figure ignu-
    de maravigliose, le quali in diversi gesti scortando, variamente casca-
    vano chi indietro e chi innanzi, con alcuni morti e feriti fatti con
    quel giudizio et eccellenza che fu propria di Michelagnolo. E ciò
    fatto si partì, ringraziato da Giuliano; il quale non molto dopo menò
30   il Tribolo suo amicissimo a vedere quello che il Buonarruoto aveva
    fatto, raccontandogli il tutto. E perché, come si è detto, aveva fatto
    il Buonarruoto le sue figure solamente contornate, non poteva il Bu-
    giardino metterle in opera, per non vi essere né ombre né altro,
    quando si risolvé il Tribolo ad aiutarlo; per che, fatti alcuni modelli
35   in bozze di terra, i quali condusse eccellentemente, dando loro quella
    fierezza e maniera che aveva dato Michelagnolo al disegno, con la
    gradina, che è un ferro intaccato, le gradinò, acciò fussero crudette
    et avessino più forza; e così fatte le diede a Giuliano. Ma perché
    quella maniera non piaceva alla pulitezza e fantasia del Bugiardino,
40   partito che fu il Tribolo, egli con un pennello, intignendolo di mano
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