Volume 5

Edizione Giuntina
    il Vinci, gli dette il Tribolo a fare questo fuso, et egli lo condusse e
    finì, facendovi dentro alcuni lavori gentili non usati da altri che da lui,
    i quali molto piacevano a ciascuno che gli vedeva. Avendo il Tribolo
    fatto finire tutta la tazza di marmo di quella fonte, pensò di fare in su
5   l'orlo di quella quattro fanciulli tutti tondi, che stessino a giacere
    e scherzassino con le braccia e con le gambe nell'acqua con varii
    gesti, per gettargli poi di bronzo. Il Vinci per commessione del
    Tribolo gli fece di terra, i quali furono poi gettati di bronzo da Za-
    nobi Lastricati scultore e molto pratico nelle cose di getto, e furono
10   posti, non è molto tempo, intorno alla fonte, che sono cosa bellissima
    a vedere.
    Praticava giornalmente col Tribolo Luca Martini, proveditore
    allora della muraglia di Mercato Nuovo, il quale desiderando di
    giovare al Vinci, lodando molto il valore dell'arte e la bontà de'
15   costumi in lui, gli provvedde un pezzo di marmo alto due terzi e lun-
    go un braccio et un quarto. Il Vinci, preso il marmo, vi fece dentro
    un Cristo battuto alla colonna, nel quale si vede osservato l'ordine
    del basso rilievo e del disegno: e certamente egli fece maravigliare
    ognuno, considerando che egli non era pervenuto ancora a 17 anni
20   dell'età sua, et in cinque anni di studio aveva acquistato quello nel-
    l'arte che gli altri non acquistano se non con lunghezza di vita e con
    grande sperienza di molte cose. In questo tempo il Tribolo, avendo
    preso l'ufficio del capomaestro delle fogne della città di Firenze,
    secondo il quale ufficio ordinò che la fogna della piazza vecchia di
25   Santa Maria Novella s'alzasse da terra, acciò che più essendo capace,
    meglio potesse ricevere tutte l'acque che da diverse parti a lei con-
    corrono, per questo addunque commesse al Vinci che facesse un mo-
    dello d'un mascherone di tre braccia, il quale aprendo la bocca in-
    ghiottisse l'acque piovane. Dipoi, per ordine degli ufficiali della
30   Torre, allogata quest'opera al Vinci, egli per condurla più presto chia-
    mato Lorenzo Marignolli scultore, in compagnia di costui la finì in
    un sasso di pietra forte, e l'opera è tale che con utilità non piccola
    della città tutta quella piazza adorna.
    Già pareva al Vinci avere acquistato tanto nell'arte, che il
35   vedere le cose di Roma maggiori, et il praticare cogli artefici che sono
    quivi eccellentissimi, gli apporterebbe gran frutto; però porgendosi
    occasione d'andarvi, la prese volentieri. Era venuto Francesco Ban-
    dini da Roma, amicissimo di Michelagnolo Buonarroti; costui per
    mezzo di Luca Martini conosciuto il Vinci e lodatolo molto, gli fece
40   fare un modello di cera d'una sepoltura, la quale voleva fare di marmo
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