Volume 4

Edizione Giuntina
    qualche cosa, si diede a lavorare. E fra l'altre cose fece una palla
    grande di diametro quattro piedi, vòta dentro, e coperto il difuori,
    che era di legno, con colla di nervi di bue temperata in modo che
    era fortissima né si poteva temere in parte alcuna di rottura o d'altro
5   danno; dopo, essendo questa palla, la quale dovea servire per una
    sfera terrestre, benissimo compartita e misurata con ordine e presen-
    za del Fracastoro e del Beroldi, medici ambidue e cosmografi et
    astrologi rarissimi, si dovea colorire da Francesco per messer An-
    drea Navagero, gentiluomo viniziano e dottissimo poeta et ora-
10   tore, il quale volea farne dono al re Francesco di Francia, al quale
    dovea per la sua Republica andar oratore. Ma il Navagero, essendo
    apena arrivato in Francia in sulle poste, si morì, e quest'opera ri-
    mase imperfetta, la quale sarebbe stata cosa rarissima come condotta
    da Francesco e col consiglio e parere di due sì grand'uomini. Rimase
15   dunque imperfetta, e, che fu peggio, quello che era fatto ricevette
    non so che guastamento in assenza di Francesco: tuttavia così gua-
    sta la comperò messer Bartolomeo Lonichi, che non ha mai voluto
    compiacerne alcuno, ancorché ne sia stato ricerco con grandissimi
    preghi e prezzo. N'aveva fatto Francesco innanzi a questa due altre
20   minori, l'una delle quali è in mano del Mazzanti arciprete del Duo-
    mo di Verona, e l'altra ebbe il conte Raimondo dalla Torre, et oggi
    l'ha il conte Giovambatista suo figliuolo, che la tiene carissima,
    perché anco questa fu fatta con le misure et assistenza del Fracastoro,
    il quale fu molto familiare amico del conte Raimondo. Francesco
25   finalmente, increscendogli la tanta diligenza che ricercano i minii,
    si diede alla pittura et all'architettura, nelle quali riuscì peritissimo,
    e fece molte cose in Vinezia et in Padoa.
    Era in quel tempo il vescovo di Tornai, fiamingo, nobilissimo e
    ricchissimo, venuto in Italia per dare opera alle lettere, vedere queste
30   provincie et apparare le creanze e ' modi di vivere di qua. Per che
    trovandosi costui in Padoa e dilettandosi molto di fabricare, come
    invaghito del modo di fabricare italiano, si risolvé di portare nelle
    sue parti la maniera delle fabriche nostre. E per poter ciò fare più
    comodamente, conosciuto il valore di Francesco, se lo tirò appresso
35   con onorato stipendio per condurlo in Fiandra, dove aveva in ani-
    mo di voler fare molte cose onorate. Ma venuto il tempo di partire,
    e già avendo fatto disegnare le maggiori e migliori e più famose fa-
    briche di qua, il poverello Francesco si morì, essendo giovane e di
    bonissima speranza, lasciando il suo padrone per la sua morte molto
40   dolente. Lasciò Francesco un solo fratello, nel quale, essendo prete,
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