Volume 4

Edizione Giuntina
    quale in compagnia di Lionardo Castellani suo cognato fece molte
    pitture e tuttavia fanno: dei quali per esser vivi et in continuo esser-
    cizio non accade far menzione alcuna.
    Furono le pitture di maestro Marco da lui lavorate dal 1508 fino
5   al 1542.
    Fu compagno di Marco un altro calavrese, del quale non so il
    nome, il quale in Roma lavorò con Giovanni da Udine lungo tempo
    e fece da per sé molte opere in Roma, e particolarmente facciate
    di chiaro scuro. Fece anche nella chiesa della Trinità la capella della
10   Concezzione a fresco con molta pratica e diligenza. Fu ne' medesimi
    tempi Nicola, detto comunemente da ognuno maestro Cola dalla
    Matrice, il quale fece in Ascoli, in Calavria et a Norcia molte opere
    che sono notissime, che gl'acquistarono fama di maestro raro e del
    migliore che fusse mai stato in que' paesi. E perché attese anco
15   all'architettura, tutti gl'edifici che ne' suoi tempi si fecero ad Ascoli
    et in tutta quella provincia furono architettati da lui. Il quale
    senza curarsi di veder Roma o mutar paese, si stette sempre in
    Ascoli, vivendo un tempo allegramente con una sua moglie di buona
    et onorata famiglia e dotata di singolar virtù d'animo, come si vide
20   quando al tempo di papa Paulo Terzo si levarono in Ascoli le parti;
    perciò che fuggendo costei col marito, il quale era seguitato da molti
    soldati, più per cagione di lei, che bellissima giovane era, che per
    altro, ella si risolvé, non vedendo di potere in altro modo salvare a
    sé l'onore et al marito la vita, a precipitarsi da un'altissima balza in
25   un fondo: il che fatto, pensarono tutti che ella si fusse, come fu in
    vero, tutta stritolata nonché percossa a morte; per che lasciato il
    marito senza fargli alcuna ingiuria, se ne tornarono in Ascoli. Morta
    dunque questa singolar donna, degna d'eterna lode, visse maestro
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Edizione Torrentiniana
    di Lionardo suo cognato fece molte pitture e tuttavia fanno:
30   dei quali per essere vivi et in continuo essercizio non accade far menzione
    alcuna.
    Furono le pitture di maestro Marco da lui lavorate dal MDVIII
    fino al MDXLII. E non ci è mancato dipoi chi lo abbia celebrato con
    questo epigramma:
35   VÒLTO HANNO IL DOLCE CANTO
    IN DOGLIA AMARA LE SERENE SNELLE.
    STA PARTENOPE IN PIANTO,
    CHÉ UN NUOVO APOLLO È MORTO E UN NUOVO APELLE.
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