Volume 4

Edizione Giuntina
    per il duca Francesco Maria d'Urbino, sopra Pesero, al palazzo
    dell'Imperiale molti ornamenti, come al suo luogo si dirà, fra molti
    pittori che a quell'opera furono condotti per ordine del detto signor
    Francesco Maria, vi furono chiamati Dosso e Battista ferraresi, mas-
5   simamente per far paesi, avendo molto innanzi fatto in quel palazzo
    molte pitture Francesco di Mirozzo da Forlì, Raffaello dal Colle del
    Borgo a Sansepolcro e molti altri. Arrivati dunque il Dosso e Batti-
    sta all'Imperiale, come è usanza di certi uomini così fatti, biasima-
    rono la maggior parte di quelle cose che videro, e promessero a
10   quel signore di voler essi fare cose molto migliori; per che il Genga,
    che era persona accorta, vedendo dove la cosa doveva riuscire, diede
    loro a dipignere una camera da per loro. Onde essi messesi a lavorare,
    si sforzarono con ogni fatica e studio di mostrare la virtù loro.
    Ma qualunque si fusse di ciò la cagione, non fecero mai in tutto
15   il tempo di lor vita alcuna cosa meno lodevole, anzi peggio di quella.
    E pare che spesso avvenga che gl'uomini nei maggior' bisogni e
    quando sono in maggior aspettazione, abagliandosi et acecandosi il
    giudizio, facciano peggio che mai: il che può forse avvenire dalla
    loro malignità e cattiva natura di biasimare sempre le cose altrui,
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Edizione Torrentiniana
20   d'altri pittori, e particularmente di Girolamo Genga, del quale, aven-
    done al presente la occasione, mi pare mio debito fare quella menzione
    che alle sue rare virtù si conviene.
    Fu adunque costui da Urbino, molto amico del graziosissimo Raf-
    faello et aiutato molto da lui mentre che esso Girolamo fece a Roma in
25   via Giulia, alla Compagnia de' Sanesi, la tavola della Resurressione di
    Cristo, opera certo molto lodata. Lavorò dipoi a Cesena, e vi fece una
    tavola giudicata cosa bellissima; et altre ancora per tutta Romagna.
    Seguitò nello esilio Francesco Maria duca d'Urbino, dal quale, poi tor-
    nato in istato, fu adoperato per architettore in molte cose del suo domi-
30   nio, e particularmente al Poggio detto la Imperiale, sopra Pesero,
    dove egli fece fare bellissime fabbriche, le quali co' disegni et ordini
    suoi furono dipinte da Raffaello dal Borgo, da Francesco da Furlì, da
    Camillo Mantovano, e da altri pittori come i Dossi da Ferrara, et in
    ultimo da Bronzino fiorentino. Le quali opere furono cagione che dopo
35   la morte del predetto Duca, il suo figliuolo Guidobaldo facessi fare, per
    ordine pure di Girolamo Genga, la sepoltura di marmo che e' volle
    fare a suo padre da Bartolomeo Ammannati da Settignano, le sculture
    del quale sono oggi coperte in Fiorenza nella Nunziata a la cappella di
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