Volume 4

Edizione Giuntina
    Castello e del cardinale Crispo, la statua di papa Leone, che è oggi
    sopra la sua sepoltura nella Minerva di Roma; e quella finita, fece
    Raffaello al detto messer Baldassarri per la chiesa di Pescia, dove
    aveva murato una capella di marmo, una sepoltura. E alla Conso-
5   lazione di Roma fece tre figure di marmo di mezzo rilievo in una
    capella. Ma datosi poi a una certa vita più da filosofo che da scultore,
    si ridusse, amando di vivere quietamente, a Orvieto, dove presa la
    cura della fabrica di Santa Maria, vi fece molti acconcimi, trattenen-
    dovisi molti anni et invecchiando inanzi tempo. Credo che se Raf-
10   faello avesse preso a fare opere grandi, come arebbe potuto, arebbe
    fatto molto più cose e migliori che non fece nell'arte; ma l'esser
    egli troppo buono e rispettoso, fuggendo le noie e contentandosi di
    quel tanto che gli aveva la sorte proveduto, lasciò molte occasioni
    di fare opere segnalate. Disegnò Raffaello molto praticamente, et
15   intese molto meglio le cose dell'arte che non aveva fatto Baccio suo
    padre; e di mano così dell'uno come dell'altro sono alcuni disegni
    del nostro libro, ma molto migliori sono e più graziosi e fatti con
    miglior arte quelli di Raffaello, il quale negl'ornamenti d'architettura
    seguitò assai la maniera di Michelagnolo, come ne fanno fede i camini
20   e le porte e le finestre che egli fece in detto Castello Sant'Agnolo, et
    alcune capelle fatte di suo ordine a Orvieto di bella e rara maniera.
    Ma tornando a Baccio, dolse assai la sua morte ai Lucchesi, avendolo
    essi conosciuto giusto e buono uomo, e verso ognuno cortese et amo-
    revole molto. Furono l'opere di Baccio circa gl'anni del Signore
25   1533. Fu suo grandissimo amico, e da lui imparò molte cose, Zaccaria
    da Volterra, che in Bologna ha molte cose lavorato di terracotta,
    delle quali alcune ne sono nella chiesa di San Giuseppo.
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Edizione Torrentiniana
    molto la sua morte a' cittadini luchesi, avendolo essi conosciuto giusto,
    buono e delle persone nobili serventissimo, e molto verso gli artefici
30   amorevole, massimamente onorando et ornando la patria loro. La cui
    fama in Lucca non manco vive ora che egli è morto che si facesse
    con esso loro mentre che in vita operava. Furono l'opere di Baccio
    lavorate nel MDXXXIII. Fu suo grandissimo amico, e da lui imparò
    molte cose, Zaccheria da Volterra, che in Bologna molte opere fece
35   lavorate di terracotta, delle quali alcune ne sono nella chiesa di San
    Giuseppo.
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