Volume 4

Edizione Giuntina
    detto Francesco Giuliano, uno de' detti suoi figliuoli; il quale Giu-
    liano imparò in modo bene tutto quello che il Francione gl'insegnò,
    che gl'intagli e le bellissime prospettive che poi da sé lavo-
    rò nel coro del Duomo di Pisa sono ancor oggi fra molte prospettive
5   nuove non senza maraviglia guardate.
    Mentre che Giuliano attendeva al disegno et il sangue della gio-
    vanezza gli bolliva, l'esercito del duca di Calavria, per l'odio che quel
    signore portava a Lorenzo de' Medici, s'accampò alla Castellina per
    occupare il dominio alla Signoria di Fiorenza e per venire, se gli
10   fusse riuscito, a fine di qualche suo disegno maggiore. Per che es-
    sendo forzato il magnifico Lorenzo a mandare uno ingegnero alla
    Castellina che facesse molina e bastìe, e che avesse cura e maneggias-
    se l'artiglieria - il che pochi in quel tempo sapevano fare -, vi mandò
    Giuliano, come d'ingegno più atto e più dèstro e spedito, e da lui
15   conosciuto come figliuolo di Francesco, stato amorevole servitore di
    casa Medici. Arrivato Giuliano alla Castellina, fortificò quel luogo
    dentro e fuori di buone mura e di mulina, e d'altre cose necessarie
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Edizione Torrentiniana
    a quel magnifico cittadino. Perciò Francesco mise Giuliano sotto
    la custodia sua, come di spirito più acuto e d'ingegno più dèstro; il quale
20   fece in quella arte cose degne di lode, come ne può rendere vero testimonio
    nel Duomo di Pisa il coro, tutto fatto di bellissimi intagli e di vaghissime
    prospettive, il qual ancor oggidì fra molte prospettive nuove non senza
    maraviglia si vede.
    Avvenne che in quel tempo che Giuliano attendeva al disegno et il
25   sangue della giovanezza gli bolliva, lo esercito del duca di Calavria,
    per odio che quel signore teneva col magnifico Lorenzo, imperiosamente
    s'accampò alla Castellina per occupare il dominio alla Signoria di Fio-
    renza e per venire, se avessi potuto, a fine di qualche disegno maggiore.
    Per che, strig[n]endo egli la Castellina, fu sforzato il magnifico Lorenzo
30   mandarvi uno ingegnere che facesse mulini e bastìe, et inoltre avesse cura
    della artiglieria, allora assai poco usata a maneggiarsi. E fra infiniti
    che concorsero, Giuliano, come d'ingegno più atto e più dèstro e spedito,
    fu messo inanzi: e gli fu facile ad ottenere, avendo egli dependenza di
    servitù, contratta per Francesco padre di esso Giuliano con Cosimo
35   Vecchio; per il che con auttorità conveniente al suo mistiero fu espedito
    a quella impresa. Arrivato Giuliano a la Castellina, provide quella di
    fortificazioni di dentro, alle mura et ai mulini, et altre cose neces-
    sarie a la difesa di quella. E visto gli uomini star lontano da la artiglieria,
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