Volume 3

Edizione Giuntina
    valentuomo nel lavorare in fresco Vincenzio Verchio, il quale per le
    belle opere sue s'acquistò grandissimo nome nella patria. Il simile
    fece Girolamo Romanino, bonissimo pratico e disegnatore, come aper-
    tamente dimostrano l'opere sue fatte in Brescia et intorno a molte
5   miglia. Né fu da meno di questi, anzi gli passò, Alessandro Moretto,
    delicatissimo ne' colori e tanto amico della diligenza quanto l'opere
    da lui fatte ne dimostrano.
    Ma tornando a Verona, nella quale città sono fioriti et oggi fiori-
    scono più che mai eccellenti artefici, vi furono già Francesco Bon-
10   signori e Francesco Caroto eccellenti; e dopo maestro Zeno vero-
    nese, che in Arimini lavorò la tavola di S. Marino e due altre con
    molta diligenza. Ma quello che più di tutti gl'altri ha fatto alcune
    figure di naturale che sono maravigliose, è stato il Moro veronese,
    overo come altri lo chiamavano Francesco Turbido, di mano del
15   quale è oggi in Vinezia in casa monsignor de' Martini il ritratto d'un
    gentiluomo da Ca' Badovaro, figurato in un pastore che par vivissi-
    mo e può stare a paragone di quanti ne sono stati fatti in quelle parti.
    Parimente Batista d'Angelo, genero di costui, è così vago nel colorito
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Edizione Torrentiniana
    quale per le belle opere sue acquistò grandissimo nome in Brescia sua patria,
20   così come fece Girolamo Romanino, bonissimo pratico e buon disegnatore,
    come apertamente si vede nelle opere fatte da lui et in Brescia et intorno
    a molte miglia. Né da meno di questi resta, anzi più tosto gli passa,
    Alessandro Moretto, dilicatissimo ne' colori et amicissimo della diligen-
    zia, come apertamente fan fede le pulite e ben lodate opere [fatte] da
25   lui. In Verona ancora fiorì la pittura per lungo tempo, per quanto già feci
    menzione di Stefano nella Vita di Agnolo Gaddi, e come ancora possono
    fare chiara fede nel temp[i]o de' signori della Scala le bellissime
    pitture fatte da Aldigieri da Zevio, pittor molto pratico et espedito, di
    mano del quale si vede ancora la sala del Palazzo del Podestà condotta
30   con una fierezza grandissima; così come poi ne' tempi nostri ha fatto
    nel colorire qualche cosa Francesco Caroto e maestro Zeno veronese,
    che in Arimini lavorò la tavola di San Marino e due altre con molta
    diligenzia. Ma quel che più di tutti in qualche parte ha fatto maraviglio-
    samente qualche figura di naturale è il Moro veronese, detto Francesco
35   Turbido, come si vede oggi in Venezia in casa monsignore de' Martini
    un ritratto di un gentiluomo da Ca' Badovaro, figurato da lui in un
    pastore che par vivissimo e può stare a paragone di quanti se ne son fatti
    in quelle parti, oltra le altre opere che vi si veggono. Séguitalo Batista
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