Volume 3

Edizione Giuntina
    l'opera diversi personaggi con bella varietà d'arie, d'abiti e di teste.
    Dopo costui seguitò di lavorare nel medesimo luogo Vittore Bel-
    lini, che vi fece, dove in una storia S. Marco è preso e legato, una
    prospettiva di casamenti che è ragionevole e con assai figure, nelle
5   quali imitò i suoi passati. Dopo costoro fu ragionevole pittore Barto-
    lomeo Montagna vicentino, che abitò sempre in Vinezia e vi fece
    molte pitture; et in Padova dipinse una tavola nella chiesa di S. Ma-
    ria d'Artone. Parimente Benedetto Diana fu non meno lodato pit-
    tore che si fussero i soprascritti, come in fra l'altre sue cose lo dimo-
10   stra l'opere che sono di sua mano in Vinezia in S. Francesco della
    Vigna, dove all'altare di S. Giovanni fece esso Santo ritto in mezzo
    a due altri Santi che hanno in mano ciascuno un libro.
    Fu anco tenuto in grado di buon maestro Giovanni Buonconsigli,
    che nella chiesa di S. Giovanni e Paulo, all'altare di S. Tomaso
15   d'Aquino, dipinse quel Santo circondato da molti ai quali legge la
    Scrittura sacra, e vi fece una prospettiva di casamenti che non è se
    non lodevole. Dimorò anco quasi tutto il tempo di sua vita in Vi-
    nezia Simon Bianco, scultore fiorentino, e Tullio Lombardo molto
    pratico intagliatore.
20   In Lombardia parimente sono stati eccellenti Bartolomeo Clemento
    da Reggio et Agostino Busto scultori, e nell'intaglio Iacopo Davanzo
    milanese, e Gasparo e Girolamo Misceroni; in Brescia fu pratico e
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Edizione Torrentiniana
    Montagnana, che dipinse in Vinegia e fece in Padovana a Santa Maria
    di Monte Artone una tavola nella chiesa. Fra questi fu Simon Bianco
25   fiorentino, scultore, che elettasi la stanza in Vinegia, fece continuamente
    qualche cosa, come alcune teste di marmo mandate in Francia da' mer-
    canti veniziani. E vi fu ancora Talio Lombardo, molto pratico in-
    tagliatore.
    Sono stati in questa provincia et in Lombardia dimolti pittori e
30   scultori, de' quali, per non avere io visto molte gran cose, non ne farò le
    Vite: ma per mostrare che io non me ne sono scordato, soccintamente ne
    tratterò, non perché io non sappi appunto come degli altri il principio, il
    mez[z]o et il fine loro, ma perché il trattare di chi non è morto o non ha
    fatto benifizio et onore alle arti, non mi pare che meriti il pregio. Dico
35   adunque che in Lombardia sono stati eccellenti Bartolomeo Clemento
    da Reggio et Agostino Busto scultori, e nello intaglio Iacopo Davanzo
    milanese, e Gasparo e Girolamo Misuroni; e che in Brescia esercitò
    l'arte un Vincenzio Verchio, pratico e valente nel lavorare in fresco, il
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