Volume 3

Edizione Giuntina
    solenni in sull'altare di detto Santo o in altro luogo come cosa rara.
    Mentre che Gherardo andava queste cose lavorando, furono re-
    cate in Fiorenza alcune stampe di maniera tedesca fatte da Martino
    e da Alberto Duro; per che, piacendogli molto quella sorte d'inta-
5   glio, si mise col bulino a intagliare, e ritrasse alcune di quelle carte
    benissimo, come si può veder in certi pezzi che ne sono nel nostro
    libro insieme con alcuni disegni di mano del medesimo. Dipinse
    Gherardo molti quadri che furono mandati di fuori, de' quali uno
    n'è in Bologna nella chiesa di S. Domenico alla cappella di S. Ca-
10   terina da Siena, dentrovi essa Santa benissimo dipinta; et in S.
    Marco di Firenze fece sopra la tavola del Perdono un mezzo tondo
    pieno di figure molto graziose. Ma quanto sodisfaceva costui agl'altri,
    tanto meno sodisfaceva a sé in tutte le cose, eccetto nel musaico; nella
    qual sorte di pittura fu più tosto concorrente che compagno a Dome-
15   nico Ghirlandaio; e se fusse più lungamente vivuto, sarebbe in quel-
    lo divenuto eccellentissimo, perché vi durava fatica volentieri,
    e aveva trovato in gran parte i segreti buoni di quell'arte.
    Vogliono alcuni che Attavante, altrimenti Vante, miniator fioren-
    tino del quale si è ragionato di sopra in più d'un luogo, fusse, sì
20   come fu Stefano, similmente miniatore fiorentino, discepolo di Ghe-
    rardo; ma io tengo per fermo, rispetto all'essere stato l'uno e l'altro
    in un medesimo tempo, che Attavante fusse più tosto amico, com-
    pagno e coetaneo di Gherardo che discepolo. Morì Gherardo essendo
    assai ben oltre con gl'anni, lassando a Stefano suo discepolo tutte le
25   cose sue dell'arte. Il quale Stefano non molto dopo datosi all'archi-
    tettura, lasciò il miniare e tutte le cose sue appartenenti a quel me-
    stiero al Boccardino Vecchio, il qual minio la maggior parte de' li-
    bri che sono nella Badia di Firenze.
    Morì Gherardo d'anni 63, e furono l'opere sue intorno agl'anni
30   di nostra salute 1470.
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Edizione Torrentiniana
    di miniatore diventò pittore. Nel musaico fu concorrente e compagno
    di Domenico Ghirlandai, e quello molto ben lavorò . Fece una testa di S.
    Lorenzo a concorrenza di Domenico, e così cominciò il musaico, nel quale
    molto tempo spese a ritrovare i segreti; perciò Lorenzo fece loro ordinare
35   continua provisione, acciò in quel luogo si lavorasse sempre. Ma tale impe-
    dimento a quella opra diede la morte di Lorenzo, che il lavoro si rimase
    imperfetto; e Gherardo quasi per lo dolore passò di questa vita nella età
    d'anni LXIII. Furono le sue fatiche fatte l'anno MCCCCLXVIII.
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