Volume 3

Edizione Giuntina
    cavaliere d'i Giugni, il quale per essere stato persona onorevole e
    molto stimata meritò questa memoria da' suoi fratelli. Condusse
    Mino in questa sepoltura, oltre alla cassa et il morto ritrattovi di
    naturale sopra, una Giustizia, la quale imita la maniera di Desiderio
5   molto, se non avesse i panni di quella un poco tritati dall'intaglio.
    La quale opera fu cagione che l'abate e' monaci della Badia di Fi-
    renze, nel qual luogo fu collocata la detta sepoltura, gli dessero a
    far quella del conte Ugo figliuolo del marchese Uberto di Made-
    borgo, il quale lasciò a quella Badia molte facultà e privilegii; e così
10   desiderosi d'onorarlo il più ch'e' potevano, feciono fare a Mino di
    marmo di Carrara una sepoltura, che fu la più bella opera che
    Mino facesse mai; perché vi sono alcuni putti che tengono l'arme di
    quel Conte che stanno molto arditamente e con una fanciullesca
    grazia, e oltre alla figura del conte morto con l'effigie di lui ch'egli
15   fece in su la cassa, è in mez[z]o sopra la bara, nella faccia, una figura
    d'una Carità con certi putti, lavorata molto diligentemente et accor-
    data insieme molto bene; il simile si vede in una Nostra Donna in
    un mezzo tondo col Putto in collo, la quale fece Mino più simile alla
    maniera di Desiderio che potette: e se egli avesse aiutato il far suo
20   con le cose vive et avesse studiato, non è dubbio che egli arebbe fatto
- pagina 410 -

Edizione Torrentiniana
    fu fattogli allogazione di una sepoltura per il magnifico messer
    Bernardo cavaliere d'i Giugni, il quale per essere stato persona onorevole
    e molto stimata meritò questa memoria da' suoi fratelli. Condusse Mino
    in questa sepoltura, oltre alla cassa et il morto che sono assai belli, una
25   Giustizia, la quale imita la maniera di Desiderio molto, se non avessi i
    panni di quella un poco tritati dalla maniera dello intaglio. La quale
    opera fu cagione che l'abate di quel luogo e' suoi monaci, che avevano il
    corpo del conte Ugo figliuolo del marchese Uberto di Madeborgo, il quale
    lasciò a quella Badia molte facultà e privilegii, e come desiderosi onorallo
30   il più ch'e' potevano, feciono fare a Mino di marmo di Carrara una
    sepoltura, che fu la più bella opera che Mino facesse mai; perché v'è alcu-
    ni putti che tengono l'arme di quel Conte che stanno molto arditamente
    e con una fanciullesca grazia, oltre alla figura del Conte morto ch'egli
    fece in sulla cassa; et in mezzo sopra la bara, nella faccia, una figura
35   d'una Carità con que' suoi putti, lavorata molto diligente et accordata
    insieme molto bene; simile una Nostra Donna nel mezzo tondo col Putto
    in collo, imitando la maniera di Desiderio più ch'e' poteva: e se egli avesse
    aiutato il far suo con le cose vive, ch'egli li avessi studiate, non è dubio
- pagina 410 -
pagina precedentepagina successiva