Volume 3

Edizione Giuntina
    tondo una Nostra Donna di basso rilievo, lavorato secondo la ma-
    niera di Donato con giudizio e con grazia mirabilissima, sì come
    sono ancora molti altri bassi rilievi di marmo ch'egli fece, delli quali
    alcuni sono nella guardaroba del signor duca Cosimo, e particular-
5   mente in un tondo la testa del Nostro Signore Gesù Cristo e di
    San Giovanni Battista quando era fanciulletto. A piè della sepoltura
    del detto messer Carlo fece una lapida grande per messer Giorgio,
    dottore famoso e segretario della Signoria di Fiorenza, con un basso
    rilievo molto bello, nel quale è ritratto esso messer Giorgio con
10   abito da dottore secondo l'usanza di que' tempi. Ma se la morte sì
    tosto non toglieva al mondo quello spirito che tanto egregiamente
    operò, arebbe sì per l'avvenire con la esperienza e con lo studio ope-
    rato, che vinto avrebbe d'arte tutti coloro che di grazia aveva superati.
    Troncògli la morte il filo della vita nella età di 28 anni; per che
15   molto ne dolse a tutti quegli che stimavano dover vedere la perfez-
    zione di tanto ingegno nella vecchiezza di lui, e ne rimasero più che
    storditi per tanta perdita. Fu da' parenti e da' molti amici accom-
    pagnato nella chiesa de' Servi, continuandosi per molto tempo alla
    sepoltura sua di mettersi infiniti epigrammi e sonetti; del numero
20   de' quali mi è bastato mettere solamente questo:
- pagina 402 -

Edizione Torrentiniana
    tondo una Nostra Donna di basso rilievo, lavorato secondo la ma-
    niera di Donato con giudicio e con grazia mirabilissima. Per il che, se la
    morte sì tosto non toglieva al mondo quello spirito che tanto egregia-
    mente operò, avrebbe sì per lo avenire con la esperienza e con lo studio
25   operato, che vinto avrebbe d'arte tutti coloro che di grazia aveva superati.
    Troncògli la morte il filo della vita nella età di XXVIII anni; per
    che molto ne dolse a tutti quegli che stimavano dover vedere la per-
    fezzione di tanto ingegno nella vecchiezza di lui, e ne rimasero più che
    storditi per tanta perdita. Fu da' parenti e da molti amici accompa-
30   gnato nella chiesa de' Servi, continuandosi per molto tempo alla sepoltura
    sua di mettersi infiniti epigrammi e sonetti; del numero de' quali mi è
    bastato mettere solamente questo:
    DESIDERII SETTINIANI VENUSTISS. SCULPTORIS QUOD MORTALE
    ERAT HAC SERVATUR URNA.PARCAE N. INIQUISS. FACTI POENITENTIA
35   DUCTAE ID LACHRIMIS NON ARABUM SED CHARITUM SUI INCOM-
    PARABILIS ALUMNI DESIDERIO ACERBISS. FATA DEFLENTIUM AETER-
    NITATI DD.
- pagina 402 -
pagina precedentepagina successiva