Volume 3

Edizione Giuntina
    bontà e grazia di quelle, e massimamente una certa vaghezza che nel
    suo colorito non si ritruova. Era gagliardissimo nelle movenze delle
    figure e terribile nelle teste de' maschi e delle femmine, faccendo
    gravi gli aspetti loro e con buon disegno. Le opere di man sua fu-
5   rono, da lui dipinte nel principio della sua giovanezza nel chiostro
    di San Miniato al Monte quando si scende di chiesa per andare in
    convento, di colori a fresco una storia di San Miniato e San Cresci
    quando dal padre e dalla madre si partono. Erano in San Be-
    nedetto, bellissimo monasterio fuor della Porta a Pinti, molte pitture
10   di mano d'Andrea in un chiostro et in chiesa, delle quali non accade
    far menzione, essendo andate in terra per l'assedio di Firenze. Den-
    tro alla città, nel monasterio de' Monaci degl'Angeli, nel primo chio-
    stro dirimpetto alla porta principale dipinse il Crucifisso che vi è
    ancor oggi, la Nostra Donna, San Giovanni, e San Benedetto e San
15   Romualdo; e nella testa del chiostro che è sopra l'orto, ne fece un
    altro simile, variando solamente le teste e poche altre cose. In Santa
    Trinita, allato alla cappella di maestro Luca, fece un Santo Andrea.
    A Legnaia dipinse a Pandolfo Pandolfini in una sala molti uomini
    illustri; e per la Compagnia del Vangelista un segno da portare a
20   processione tenuto bellissimo. Ne' Servi di detta città lavorò in
    fresco tre nicchie piane in certe cappelle: l'una è quella di San Giu-
    liano, dove sono storie della vita d'esso Santo con buon numero di
    figure et un cane in iscorto che fu molto lodato; sopra questa, nella
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Edizione Torrentiniana
    nel suo colorito non si ritruova. Era gagliardissimo nelle movenzie delle
25   figure e terribile nelle teste de' maschi e delle femmine, faccendo gravi gli
    aspetti loro con buon disegno. Le opere di mano sua furono, da lui dipinte
    nel principio della sua giovanezza nel chiostro di San Miniato al Monte
    quando si scende di chiesa per andare in convento, di colori a fresco una
    storia di San Miniato e San Cresci quando dal padre e da la madre si
30   partono. Erano in San Benedetto fuor della Porta a Pinti opere di man
    sua in un chiostro et in chiesa; e negli Agnoli di Fiorenza è ancora un
    Crocifisso nel chiostro dirimpetto alla porta che s'entra prima. Dipinse a
    Legnaia in casa di Pandolfo Pandolfini in una sala molti uomini illustri
    ritratti di naturale; et alla Compagnia dello Evangelista un segno
35   da portare in processione tenuto bellissimo. E nel convento de' Servi in
    detta città lavorò in fresco tre nicchie piane in certe cappelle: l'una è
    quella di San Giuliano con storie sue, che oltra la figura v'è un cane in
    iscorto che fu lodato molto; e similmente sopra questa cappella lavorò
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