Volume 3

Edizione Giuntina
    tale lavoro; e gli venne sùbito un desiderio grandissimo et una vo-
    glia sì spasimata di quell'arte, che senza mettere tempo in mez[z]o
    cominciò per le mura e su per le pietre co' carboni o con la punta
    del coltello a sgraffiare et a disegnare animali e figure, sì fattamente
5   che e' moveva non piccola maraviglia in chi le vedeva. Cominciò
    dunque a correr la fama tra ' contadini di questo nuovo studio di
    Andrea; onde pervenendo come volle la sua ventura questa cosa
    agli orecchi d'un gentiluomo fiorentino chiamato Bernardetto de'
    Medici, che quivi aveva sue possessioni, volle conoscere questo fan-
10   ciullo. E vedutolo finalmente et uditolo ragionare con molta pron-
    tezza, lo dimandò se egli farebbe volentieri l'arte del dipintore; e
    rispondendoli Andrea che e' non potrebbe avvenirli cosa più grata
    né che quanto questa mai gli piacesse, a cagione che e' venisse per-
    fetto in quella ne lo menò con seco a Fiorenza, e con uno di que'
15   maestri che erano allora tenuti migliori lo acconciò a lavorare. Per il
    che seguendo Andrea l'arte della pittura e agli studii di quella datosi
    tutto, mostrò grandissima intelligenza nelle difficultà dell'arte, e mas-
    simamente nel disegno. Non fece già così poi nel colorire le sue opere,
    le quali facendo alquanto crudette et aspre, diminuì gran parte della
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Edizione Torrentiniana
20   la maniera di tale lavoro; e gli venne sùbito un desiderio gran-
    dissimo et una voglia sì spasimata et avida di quella arte, che senza met-
    tere più tempo in mez[z]o cominciò per le mura e su per le pietre co'
    carboni o con la punta del coltello a sgraffiare et a disegnare animali e
    figure, sì fattamente che e' moveva gran maraviglia in chi le vedeva.
25   Cominciò dunque a correr la fama tra ' contadini di questo nuovo
    studio di Andrea; e pervenendo come volse la sua ventura questa cosa
    agli orecchi d'un gentiluomo fiorentino chiamato Bernardetto de' Medici,
    che vi aveva sue possessioni, volle conoscere questo fanciullo. E vedutolo
    finalmente et uditolo ragionare con molta prontezza, lo dimandò se egli
30   farebbe volentieri l'arte del dipintore; e rispondendoli Andrea che e' non
    potrebbe avvenirli cosa più grata né che quanto questa mai gli piacesse, a
    cagione che e' venisse perfetto in quella ne lo menò con seco a Fiorenza,
    e con uno di que' maestri che erano allora tenuti migliori lo acconciò a
    lavorare. Per il che seguendo Andrea l'arte della pittura et agli studii di
35   quella datosi tutto, mostrò grandissima intelligenzia nelle difficultà della
    arte, e massimamente nel disegno. Non fece già così poi nel colorire le sue
    opere, le quali faccendo alquanto crudette et aspre, diminuì gran parte
    della bontà e grazia di quelle, e massimamente una certa vaghezza che
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