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Mentre faceva queste et alcune altre opere simili, rovinando per |
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un terremuoto le mura del Borgo a San Sepolcro, fu mandato per |
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Niccolò, acciò facesse, sì come fece, con buon giudizio il disegno di |
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quella muraglia, che riuscì molto meglio e più forte che la prima. E |
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così continuando di lavorare quando in Arezzo, quando ne' luoghi |
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convicini, si stava Niccolò assai quietamente et agiato nella patria, |
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quando la guerra, capital nimica di queste arti, fu cagione che se ne |
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partì, perché essendo cacciati da Pietramala i figliuoli di Piero Sac- |
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cone et il castello rovinato insino ai fondamenti, era la città d'Arezzo |
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et il contado tutto sottosopra. Perciò, dunque, partitosi di quel paese, |
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Niccolò se ne venne a Firenze, dove altre volte aveva lavorato; e |
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fece per gl'Operai di S. Maria del Fiore una statua di braccia quattro |
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di marmo, che poi fu posta alla porta principale di quel tempio a |
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man manca; nella quale statua, che è un Vangelista a sedere, mostrò |
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Niccolò d'essere veramente valente scultore; e ne fu molto lodato, |
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non si essendo veduto insino allora, come si vide poi, alcuna cosa |
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migliore tutta tonda di rilievo. Essendo poi condotto a Roma di or- |
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dine di papa Bonifazio IX, fortificò e diede miglior forma a |
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Castel S. Agnolo, come migliore di tutti gl'architetti del suo tempo. |
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E ritornato a Firenze, fece in sul canto d'Orsanmichele che è verso |
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l'Arte della Lana, per i maestri di Zecca, due figurette di marmo nel |
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pilastro sopra la nicchia, dove è oggi il S. Matteo che fu fatto poi, le |
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quali furono tanto ben fatte et in modo accomodate sopra la cima di |
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quel tabernacolo, che furono allora e sono state sempre poi molto |