Volume 3

Edizione Giuntina
    Mentre faceva queste et alcune altre opere simili, rovinando per
    un terremuoto le mura del Borgo a San Sepolcro, fu mandato per
    Niccolò, acciò facesse, sì come fece, con buon giudizio il disegno di
    quella muraglia, che riuscì molto meglio e più forte che la prima. E
5   così continuando di lavorare quando in Arezzo, quando ne' luoghi
    convicini, si stava Niccolò assai quietamente et agiato nella patria,
    quando la guerra, capital nimica di queste arti, fu cagione che se ne
    partì, perché essendo cacciati da Pietramala i figliuoli di Piero Sac-
    cone et il castello rovinato insino ai fondamenti, era la città d'Arezzo
10   et il contado tutto sottosopra. Perciò, dunque, partitosi di quel paese,
    Niccolò se ne venne a Firenze, dove altre volte aveva lavorato; e
    fece per gl'Operai di S. Maria del Fiore una statua di braccia quattro
    di marmo, che poi fu posta alla porta principale di quel tempio a
    man manca; nella quale statua, che è un Vangelista a sedere, mostrò
15   Niccolò d'essere veramente valente scultore; e ne fu molto lodato,
    non si essendo veduto insino allora, come si vide poi, alcuna cosa
    migliore tutta tonda di rilievo. Essendo poi condotto a Roma di or-
    dine di papa Bonifazio IX, fortificò e diede miglior forma a
    Castel S. Agnolo, come migliore di tutti gl'architetti del suo tempo.
20   E ritornato a Firenze, fece in sul canto d'Orsanmichele che è verso
    l'Arte della Lana, per i maestri di Zecca, due figurette di marmo nel
    pilastro sopra la nicchia, dove è oggi il S. Matteo che fu fatto poi, le
    quali furono tanto ben fatte et in modo accomodate sopra la cima di
    quel tabernacolo, che furono allora e sono state sempre poi molto
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Edizione Torrentiniana
25   che e' fu forzato andarsene altrove. Laonde arrivando in Fiorenza e
    seguitando lo instinto della natura, si pose alla arte dello scultore; dove
    esercitandosi del continovo, con fatiche non mediocri sì per la povertà che
    lo assassinava e sì per gli stimoli delle concorrenzie di altri giovani suoi
    equali, venne finalmente tanto eccellente che onorò la patria e se stesso,
30   e fece utile grandissimo a sé et a' suoi.
    Furono l'opere sue prime in Fiorenza nella Opera di Santa Maria del
    Fiore, e massimamente una statua di marmo di braccia quattro, posta
    allato alla porta principale di detta chiesa a man manca entrando in
    essa, che è uno Evangelista a sedere, dove Niccolò dimostrò certamente
35   quanto e' valesse. E tanto più ne fu egli lodato quanto di tondo rilie-
    vo non si era ancora visto meglio, come si vide poi per que' maestri
    che seguitorono la maniera moderna, e per lui ancora che la mutò del
    tutto. Lavorò eziandio in compagnia di Iacopo della Fonte in molte opere
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