Volume 3

Edizione Giuntina
    volle il Papa da indi inanzi si consigliò sempre con Leon Batista;
    onde il Pontefice, col parere dell'uno di questi duoi e coll'essequire
    dell'altro, fece molte cose utili e degne di esser lodate, come furono
    il condotto dell'acqua vergine, il quale essendo guasto si racconciò;
5   e si fece la fonte in sulla piazza de Trievi con quelli ornamenti di
    marmo che vi si veggiono, ne' quali sono l'arme di quel Pontefice
    e del popolo romano.
    Dopo, andato al signor Sigismondo Malatesti d'Arimini, gli
    fece il modello della chiesa di S. Francesco e quello della facciata par-
10   ticolarmente, che fu fatta di marmi; e così la rivolta della banda di
    verso mezzogiorno con archi grandissimi e sepolture per uomini il-
    lustri di quella città. Insomma ridusse quella fabrica in modo che per
    cosa soda ell'è uno de' più famosi tempii d'Italia. Dentro ha sei cap-
    pelle bellissime, una delle quali, dedicata a San Ieronimo, è molto
15   ornata, serbandosi in essa molte reliquie venute di Gerusalem. Nella
    medesima è la sepoltura del detto signor Sigismondo e quella della
    moglie, fatte di marmi molto riccamente l'anno 1450, e sopra una è
    il ritratto di esso signore, et in altra parte di quell'opera quello di
    Leon Batista. L'anno poi 1457 che fu trovato l'utilissimo modo di
20   stampare i libri da Giovanni Guittembergh germano, trovò Leon Ba-
    tista, a quella similitudine, per via d'uno strumento il modo di luci-
    dare le prospettive naturali e diminuire le figure, et il modo pari-
    mente da potere ridurre le cose piccole in maggior forma e ringran-
    dirle: tutte cose capricciose, utili all'arte e belle affatto.
25   Volendo ne' tempi di Leon Batista Giovanni di Paulo Rucellai
    fare a sue spese la facciata principale di Santa Maria Novella tutta
    di marmo, ne parlò con Leon Battista, suo amicissimo; e da lui avuto
    non solamente consiglio ma il disegno, si risolvette di volere ad ogni
    modo far quell'opera per lasciar di sé quella memoria; e così fattovi
30   metter mano, fu finita l'anno 1477 con molta sodisfazion dell'uni-
    versale a cui piacque tutta l'opera, ma particolarmente la porta, nella
    quale si vede che durò Leon Batista più che mediocre fatica. A Cosi-
    mo Rucellai fece similmente il disegno del palazzo che egli fece nella
    strada che si chiama la Vigna, e quello della loggia che gl'è dirimpet-
35   to; nella quale avendo girati gl'archi sopra le colonne strette nella
    faccia dinanzi e nelle teste, perché volle seguitare i medesimi e non
    fare un arco solo, gl'avanzò da ogni banda spazio, onde fu forzato
    fare alcuni risalti ne' canti di dentro; quando poi volle girare l'arco
    della volta di dentro, veduto non potere dargli il sesto del mez[z]o
40   tondo, che veniva stiacciato e goffo, si risolvette a girare in sui canti,
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