Volume 3

Edizione Giuntina
    maraviglioso, ma pratico negli stucchi, valente nella prospettiva, e
    nell'architettura molto stimato; et ebbono l'opere sue tanta grazia,
    disegno e bontà, ch'oltre furono tenute più simili all'eccellenti opere
    degl'antichi Greci e Romani che quelle di qualunche altro fusse già
5   mai; onde a gran ragione se gli dà grado del primo che mettesse in
    buono uso l'invenzione delle storie ne' bassi rilievi, i quali da lui
    furono talmente operati, che alla considerazione che egli ebbe in
    quelli, alla facilità et al magisterio, si conosce che n'ebbe la
    vera intelligenza e gli fece con bellezza più che ordinaria: perciò che,
10   non che alcuno artefice in questa parte lo vincesse, ma nell'età nostra
    ancora non è chi l'abbia paragonato.
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Edizione Torrentiniana
    alcuna riputazione; dove questi nuocono al prossimo, si sforzava egli
    giovargli sempre, lodando modestamente e con giudizioso respetto le
    cose de' suoi artefici. Felicissimi giorni e beati secoli, che vi godeste tanta
15   virtù e tanta bontà, quando gli artefici buoni erano padri, amici, maestri
    e compagni a chi voleva imparare! dicevano, cioè mostravano, gli erro-
    ri a chi operava, ma dolcemente, e quando si poteva ancora ripararvi:
    ma non vi essendo riparo alcuno, non publicavano la altrui vergogne;
    usavano insieme da fratelli con caritativa amorevolezza, e sempre nelle
20   occorenze loro si giovavano l'uno all'altro. Onde piacque al cielo in questo
    secolo pieno di bontà mandar Donato a operare in terra, acciò trovando
    gli artefici buoni, trovasse ancora gli uomini volenterosi di farlo operare.
    Nacque Donato l'anno MCCCLXXXIII nella città di Fiorenza, e da'
    suoi cittadini e dagli artefici suoi Donatello per lo più fu chiamato, et in
25   molte opere ancora si sottoscrisse così. Fu scultor raro e statuario maravi-
    glioso, pratico negli stucchi e valente; e nella prospettiva e nella architet-
    tura similmente molto stimato. Ma nelle cose sue di grazia, di bontà
    e di disegno e di pratica divenne tale, che osservando le vestigia dell'anti-
    ca maniera degli eccellenti Greci e de' Romani, tanto simile in essa ap-
30   parì che senza dubbio si ammira per uno de' maggiori ingegni che più si
    accostasse alle vere difficultà di coloro che perfettamente l'hanno mostra-
    te, sì come appare in tutte le opere sue. Onde veramente se gli dà grado
    del primo che mettesse in buono uso la invenzione delle storie ne' bassi ri-
    lievi, i quali da lui furono talmente operati, che alla considerazione perfet-
35   ta, di facilità e di magisterio, mostrò sapergli con intelligenzia e con bel-
    lezza più che ordinaria; per che operando, non che alcuno artefice allora
    lo vincesse, ma nell'età nostra ancora non è chi lo abbia paragonato.
    Fu allevato da fanciullezza in casa Ruberto Martelli, e per le buone
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