Volume 6

Edizione Giuntina
    lo amo e gli sono amico. Ho ancora fra mano, che spero finirlo pre-
    sto, un gran quadro, cosa capricciosissima, che deve servire
    per il signor Antonio Montalvo, signore della Sassetta, degnamente
    primo cameriere e più intrinseco al Duca nostro, e tanto a me ami-
5   cissimo e dolce domestico amico, per non dir superiore, che, se la
    mano mi servirà alla voglia ch'io tengo di lasciargli di mia mano un
    pegno della affezione che io le porto, si conoscerà quanto io lo onori
    et abbia caro che la memoria di sì onorato e fedel signore, amato da
    me, viva ne' posteri, poi che egli volentieri si affatica e favorisce tutti
10   e' begli ingegni di questo mestiero o che si dilettino del disegno. Al
    signor principe don Francesco ho fatto ultimamente due quadri, che
    ha mandati a Tolledo in Ispagna a una sorella della signora duchessa
    Leonora sua madre, e per sé un quadretto piccolo a uso di minio, con
    quaranta figure fra grandi e piccole, secondo una sua bellissima in-
15   venzione. A Filippo Salviati ho finita, non ha molto, una tavola che
    va a Prato nelle suore di San Vincenzio, dove in alto è la Nostra
    Donna coronata, come allora giunta in cielo, et a basso gl'Apostoli in-
    torno al sepolcro. Ai monaci Neri della Badia di Fiorenza dipingo si-
    milmente una tavola, che è vicina al fine, d'una Assunzione di Nostra
20   Donna, e gl'Apostoli in figure maggiori del vivo, con altre figure dalle
    bande, e storie et ornamenti intorno in nuovo modo accomodati.
    E perché il signor Duca, veramente in tutte le cose eccellentissimo,
    si compiace non solo nell'edificazioni de' palazzi, città, fortezze, porti,
    logge, piazze, giardini, fontane, villaggi, et altre cose somiglianti,
25   belle, magnifiche et utilissime a comodo de' suoi popoli, ma anco
    sommamente in far di nuovo e ridurre a miglior forma e più bellezza,
    come catolico prencipe, i tempii e le sante chiese di Dio, a imitazione
    del gran re Salamone, ultimamente ha fattomi levare il tramezzo della
    chiesa di Santa Maria Novella, che gli toglieva tutta la sua bellezza,
30   e fatto un nuovo coro e ricchissimo dietro l'altare maggiore, per levar
    quello che occupava nel mezzo gran parte di quella chiesa: il che fa
    parere quella una nuova chiesa bellissima, come è veramente. E per-
    ché le cose che non hanno fra loro ordine e proporzione non possono
    eziandio essere belle interamente, ha ordinato che nelle navate minori
35   si facciano, in guisa che corrispondano al mezzo degl'archi, e fra co-
    lonna e colonna, ricchi ornamenti di pietre con nuova foggia, che ser-
    vino con i loro altari in mezzo per cappelle e sieno tutte d'una o due
    maniere; e che poi nelle tavole che vanno dentro a detti ornamenti,
    alte braccia sette e larghe cinque, si facciano le pitture a volontà e
40   piacimento de' padroni di esse cappelle. In uno dunque di detti ornamenti
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