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volta lasciato le bozze per finite, tanto a fatica sgrossate, che si veggio- |
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no i colpi de' pennegli fatti dal caso e dalla fierezza, più tosto che dal |
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disegno e dal giudizio. Ha dipinto quasi di tutte le sorti pitture a |
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fresco, a olio, ritratti di naturale, et ad ogni pregio, di maniera che |
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con questi suoi modi ha fatto e fa la maggior parte delle pitture che |
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si fanno in Vinezia. E perché nella sua giovanezza si mostrò in molte |
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bell'opere di gran giudizio, se egli avesse conosciuto il gran principio |
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che aveva dalla natura, et aiutatolo con lo studio e col giudizio, come |
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hanno fatto coloro che hanno seguitato le belle maniere de' suoi mag- |
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giori, e non avesse, come ha fatto, tirato via di pratica, sarebbe stato |
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uno de' maggiori pittori che avesse avuto mai Vinezia. Non che per |
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questo si toglia che non sia fiero e buon pittore, e di spirito svegliato, |
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capriccioso e gentile. |
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Essendo dunque stato ordinato dal Senato che Iacopo Tintoretto |
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e Paulo Veronese, allora giovani di grande speranza, facessero una |
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storia per uno nella sala del gran Consiglio, et una Orazio |
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figliuolo di Tiziano, il Tintoretto dipinse nella sua Federigo Barba- |
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rossa coronato dal Papa, figurandovi un bellissimo casamento et in- |
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torno al Pontefice gran numero di cardinali e di gentiluomini vini- |
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ziani, tutti ritratti di naturale, e da basso la musica del Papa. Nel che |
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tutto si portò di maniera, che questa pittura può stare a canto a quella |
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di tutti e d'Orazio detto; nella quale è una battaglia fatta a Roma fra |
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i Todeschi del detto Federigo et i Romani, vicina a Castel Sant'Agnolo |
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et al Tevere; et in questa è fra l'altre cose un cavallo in iscorto, che |
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salta sopra un soldato armato, che è bellissimo; ma vogliono alcuni |
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che in quest'opera Orazio fusse aiutato da Tiziano suo padre. Appres- |
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so a queste Paulo Veronese, del quale si è parlato nella Vita di Mi- |
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chele San Michele, fece nella sua il detto Federigo Barbarossa che, |
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appresentatosi alla corte, bacia la mano a papa Ottaviano in pregiu- |
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dizio di papa Alessandro Terzo; et oltre a questa storia, che fu bel- |
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lissima, dipinse Paulo sopra una finestra quattro gran figure: il Tem- |
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po, l'Unione, con un fascio di bacchette, la Pacienza e la Fede, nelle |
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quali si portò bene quanto più non saprei dire. Non molto dopo, |
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mancando un'altra storia in detta sala, fece tanto il Tintoretto, con |
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mezzi e con amici, ch'ella gli fu data a fare; onde la condusse di ma- |
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niera che fu una maraviglia e che ella merita di essere fra le migliori |
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cose, che mai facesse, annoverata: tanto poté in lui il disporsi di voler |
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paragonare, se non vincere e superare, i suoi concorrenti che avevano |
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lavorato in quel luogo. E la storia che egli vi dipinse, acciò anco da |
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quei che non sono dell'arte sia conosciuta, fu papa Alessandro che |