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imparato in Mantoa, e volentieri, se avesse potuto, se ne sarebbe |
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smorbato. Ma poiché altro non si poteva, si risolvé a volere disim- |
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parare e, dopo la perdita di tanti anni, di maestro divenire discepolo. |
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Per che cominciato a disegnare di quelle cose che erano migliori e |
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più difficili, et a studiare con ogni possibile diligenza quelle maniere |
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tanto lodate, non attese quasi ad altro per ispazio di due anni con- |
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tinui: per lo che mutò in tanto la pratica e maniera cattiva in buona, |
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che n'era tenuto dagl'artefici conto; e che fu più, tanto adoperò |
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col sottomettersi e con ogni qualità d'amorevole ufficio, che divenne |
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amico di Raffaello da Urbino, il quale, come gentilissimo e non in- |
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grato, insegnò molte cose, aiutò e favorì sempre Benvenuto; il quale, |
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se avesse seguitato la pratica di Roma, senz'alcun dubbio arebbe |
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fatto cose degne del bell'ingegno suo. Ma perché fu costretto, non |
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so per qual accidente, tornare alla patria, nel pigliare licenza da |
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Raffaello gli promise, secondo che egli il consigliava, di tornare a |
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Roma, dove l'assicurava Raffaello che gli darebbe più che non vo- |
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lesse da lavorare, et in opere onorevoli. Arrivato dunque Benvenuto |
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in Ferrara, assettato che egli ebbe le cose e spedito la bisogna che ve |
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l'aveva fatto venire, si metteva in ordine per tornarsene a Roma, |
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quando il signor Alfonso duca di Ferrara lo mise a lavorare |
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nel castello, in compagnia d'altri pittori ferraresi, una cappelletta; |
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la quale finita, gli fu di nuovo interrotto il partirsi dalla molta corte- |
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sia di messer Antonio Costabili, gentiluomo ferrarese di molta auto- |
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rità, il quale gli diede a dipignere nella chiesa di Santo Andrea all'al- |
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tar maggiore una tavola a olio; la quale finita, fu forzato farne un'al- |
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tra in San Bertolo, convento de' monaci Cistercensi, nella quale fece |
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l'Adorazione de' Magi, che fu bella e molto lodata. Dopo ne fece |
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un'altra in Duomo, piena di varie e molte figure, e due altre, che fu- |
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rono poste nella chiesa di Santo Spirito, in una delle quali è la Ver- |
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gine in aria col Figliuolo in collo e di sotto alcun'altre figure, e nel- |
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l'altra la Natività di Gesù Cristo. Nel fare delle quali opere ricordan- |
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dosi alcuna volta d'avere lasciato Roma, ne sentiva dolore estremo, |
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et era risoluto per ogni modo di tornarvi, quando sopravenendo la |
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morte di Piero suo padre, gli fu rotto ogni disegno; perciò che tro- |
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vandosi alle spalle una sorella da marito e un fratello di quattordici |
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anni, e le sue cose in disordine, fu forzato a posare l'animo et ac- |
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comodarsi ad abitare la patria. E così, avendo partita la compagnia |
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con i Dossi, i quali avevano insino allora con esso lui lavorato, di- |
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pinse da sé nella chiesa di San Francesco, in una cappella, la Ressu- |
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rezione di Lazzero, piena di varie e buone figure, colorita vagamente |