Volume 5

Edizione Giuntina
   
VITA DI SIMONE MOSCA.
   
SCULTORE E ARCHITETTO
    Dagli scultori antichi greci e romani in qua, niuno intagliatore mo-
20   derno ha paragonato l'opere belle e difficili che essi feciono nelle
    base, capitegli, fregiature, cornici, festoni, trofei, maschere, candel-
    lieri, uccelli, grottesche o altro corniciame intagliato, salvo che Si-
    mone Mosca da Settignano; il quale ne' tempi nostri ha operato in
    questa sorte di lavori talmente, che egli ha fatto conoscere con l'in-
25   gegno e virtù sua che la diligenza e studio degl'intagliatori moderni,
    stati innanzi a lui, non aveva insino a lui saputo imitare il buono dei
    detti antichi né preso il buon modo negl'intagli, con ciò sia che l'opere
    loro tengono del secco, et il girare de' loro fogliami dello spinoso e
    del crudo, là dove gli ha fatti egli con gagliardezza, et abondanti e
30   ricchi di nuovi andari, con foglie in varie maniere intagliate,
    con belle intaccature, e con i più bei semi, fiori e vilucchî che si pos-
    sano vedere, senza gl'uccegli che in fra i festoni e fogliame ha saputo
    graziosamente in varie guise intagliare: intantoché si può dire che
    Simone solo (sia detto con pace degl'altri) abbia saputo cavar del
35   marmo quella durezza che suol dar l'arte spesse volte alle sculture,
    e ridotte le sue cose con l'oprare dello scarpello a tal termine, ch'elle
    paiono palpabili e vere; et il medesimo si dice delle cornici et altri
    somiglianti lavori da lui condotti con bellissima grazia e giudizio.
    Costui avendo nella sua fanciullezza atteso al disegno con molto
40   frutto e poi fattosi pratico nell'intagliare, fu da maestro Antonio da
    San Gallo, il quale conobbe l'ingegno e buono spirito di lui, condotto
    a Roma, dove e' gli fece fare per le prime opere alcuni capitegli e
    base e qualche fregio di fogliami per la chiesa di San Giovanni de'
    Fiorentini, et alcuni lavori per lo palazzo d'Alessandro, primo car-
45   dinal Farnese. Attendendo intanto Simone, e massimamente i giorni
    delle feste e quando poteva rubar tempo, a disegnare le cose antiche
    di quella città, non passò molto che disegnava e faceva piante con
    più grazia e nettezza che non faceva Antonio stesso; di maniera che,
    datosi tutto a studiare, disegnando i fogliami della maniera antica, et
50   a girare gagliardo le foglie e a traforare le cose per condurle a per-
    fezzione, togliendo dalle cose migliori il migliore, e da chi una cosa
    e da chi un'altra, fece in pochi anni una bella composizione di ma-
    niera, e tanto universale, che faceva poi bene ogni cosa et insieme e da
    per sé, come si vede in alcun'armi che dovevano andare nella detta
    chiesa di San
- pagina 337 -
pagina precedentepagina successiva