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cavaliere Guidotti nella via Larga, di sgraffito, la sua facciata; e pari- |
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mente a Bartolomeo Panciatichi un'altra della casa che e' murò sulla |
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piazza degl'Agli, oggi di Ruberto de' Ricci, bellissima. Né si può |
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dire le fregiature, i cassoni, i forzieri e la quantità de' palchi che |
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Andrea di sua mano lavorò, ché per esserne tutta questa città piena |
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lasserò il commemorarlo. Né anche tacerò i tondi delle arme di di- |
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verse sorte fatte da lui, ché non si faceva nozze che non avessi |
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or di questo or di quello cittadino la bottega piena; né si fece mai |
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opere di fogliature di broccati varî e di tele e drappi d'oro tessuti, |
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che lui non ne facessi disegno, e con tanta grazia, varietà e bellezza |
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che diede spirito e vita a tutte queste cose; e se Andrea avessi |
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conosciuto la virtù sua, arebbe fatto una ricchezza grandissima: ma |
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gli bastò vivere et aver amore all'arte. Né tacerò che nella gioventù |
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mia, servendo il duca Alessandro de' Medici, quando venne Carlo |
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Quinto a Fiorenza mi fu dato a fare le bandiere del castello, overo |
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cittadella che si chiami oggi, dove ci fu uno stendardo che era di- |
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ciotto braccia in aste e quaranta lungo, di drappo chermisi, dove |
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andò a torno fregiature d'oro con l'imprese di Carlo V imperadore e |
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di casa Medici, e nel mezzo l'arme di Sua Maestà, nel quale andò |
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dentro quarantacinque migliaia d'oro in fogli; dove io chiamai per |
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aiuto Andrea per le fregiature e Mariotto per metter d'oro, che molte |
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cose imparai da quello uomo pien di amore e di bontà verso coloro |
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che studiano l'arte. Dove fu tale la pratica di Andrea, che oltre che |
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me ne servì' in molte cose per gli archi che si feciono nella entrata |
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di Sua Maestà, ma lo volsi in compagnia insieme col Tri- |
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bolo, venendo madama Margherita figliuola di Carlo V a marito al |
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duca Alessandro, per l'apparato che io feci nella casa del magnifico |
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Ottaviano de' Medici da San Marco, che si ornò di grottesche per |
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man sua, di statue per le mani del Tribolo, e per figure e storie di |
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mia mano. Ultimamente nelle essequie del duca Alessandro si ado- |
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però assai, e molto più nelle nozze del duca Cosimo, ché tutte le |
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imprese del cortile scritte da messer Francesco Giambullari, che |
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scrisse l'apparato di quelle nozze, furono dipinte da Andrea con |
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varii e diversi ornamenti. Là dove Andrea, che molte volte per uno |
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umor malinconico che spesso lo tormentava si fu per tòr la vita, |
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ma era da Mariotto suo compagno osservato molto e guardato tal- |
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mente, che già venuto vecchio di 64 anni finì il corso della vita sua, |
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lassando di sé fama di buono e di eccellente e raro maestro nelle |
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grottesche de' tempi nostri: dove ogni artefice di mano à sempre |
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imitato quella maniera non solo in Fiorenza, ma altrove ancora. |