Volume 3

Edizione Giuntina
    sotterrato in S. Lorenzo. E lasciò che dopo la vita d'alcuni
    suoi parenti tutte le sue facultà fussino della Compagnia del Bigallo.
    Mentre Benedetto nella sua giovanezza lavorò di legname e di
    commesso, furono suoi concorrenti Baccio Cellini, piffero della Si-
5   gnoria di Firenze, il quale lavorò di commesso alcune cose d'avorio
    molto belle, e fra l'altre un ottangolo di figure d'avorio profilate di
    nero, bello affatto, il quale è nella guardaroba del Duca; parimente
    Girolamo della Cecca, creato di costui e piffero anch'egli della Signo-
    ria, lavorò ne' medesimi tempi pur di commesso molte cose. Fu nel
10   medesimo tempo Davit Pistolese, che in S. Giovanni Evan-
    gelista di Pistoia fece all'entrata del coro un S. Giovanni Evange-
    lista di rimesso, opera più di gran fatica a condursi che di gran di-
    segno; e parimente Geri Aretino, che fece il coro et il pergamo di
    S. Agostino d'Arezzo, de' medesimi rimessi di legnami, di figure e
15   prospettive. Fu questo Geri molto capriccioso, e fece di canne di le-
    gno uno organo perfettissimo di dolcezza e suavità, che è ancor oggi
    nel Vescovado d'Arezzo sopra la porta della sagrestia, mantenutosi
    nella medesima bontà, che è cosa degna di maraviglia, e da lui prima
    messa in opera. Ma nessuno di costoro, né altri, fu a gran pezzo ec-
20   cellente quanto Benedetto, onde egli merita fra i migliori artefici delle
    sue professioni d'esser sempre annoverato e lodato.
- pagina 531 -
pagina precedentepagina successiva