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sotterrato in S. Lorenzo. E lasciò che dopo la vita d'alcuni |
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suoi parenti tutte le sue facultà fussino della Compagnia del Bigallo. |
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Mentre Benedetto nella sua giovanezza lavorò di legname e di |
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commesso, furono suoi concorrenti Baccio Cellini, piffero della Si- |
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gnoria di Firenze, il quale lavorò di commesso alcune cose d'avorio |
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molto belle, e fra l'altre un ottangolo di figure d'avorio profilate di |
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nero, bello affatto, il quale è nella guardaroba del Duca; parimente |
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Girolamo della Cecca, creato di costui e piffero anch'egli della Signo- |
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ria, lavorò ne' medesimi tempi pur di commesso molte cose. Fu nel |
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medesimo tempo Davit Pistolese, che in S. Giovanni Evan- |
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gelista di Pistoia fece all'entrata del coro un S. Giovanni Evange- |
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lista di rimesso, opera più di gran fatica a condursi che di gran di- |
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segno; e parimente Geri Aretino, che fece il coro et il pergamo di |
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S. Agostino d'Arezzo, de' medesimi rimessi di legnami, di figure e |
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prospettive. Fu questo Geri molto capriccioso, e fece di canne di le- |
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gno uno organo perfettissimo di dolcezza e suavità, che è ancor oggi |
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nel Vescovado d'Arezzo sopra la porta della sagrestia, mantenutosi |
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nella medesima bontà, che è cosa degna di maraviglia, e da lui prima |
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messa in opera. Ma nessuno di costoro, né altri, fu a gran pezzo ec- |
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cellente quanto Benedetto, onde egli merita fra i migliori artefici delle |
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sue professioni d'esser sempre annoverato e lodato. |