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GALASSO FERRARESE. |
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PITTORE. |
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Quando in una città dove non sono eccellenti artefici vengono forestieri |
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a fare opere, sempre si desta l'ingegno a qualcuno, che si sforza dipoi, con |
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l'apprendere quella medesima arte, far sì che nella sua città non abbino |
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più a venire gli strani per abbellirla da quivi inanzi e portarne le facultà, |
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le quali si ingegna di meritare egli con la virtù, e di acquistarsi quelle |
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ricchezze che troppo gli parsono belle ne' forestieri. Il che chiaramente |
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fu manifesto in Galasso Ferrarese, il quale veggendo Pietro dal Borgo a |
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San Sepolcro rimunerato da quel Duca dell'opre e delle cose che lavorò |
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et oltra ciò onoratamente tratenuto in Ferrara, fu per tale esempio |
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incitato dopo la partita di quello di darsi alla pittura, talmente che in |
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Ferrara acquistò fama di buono et eccellente maestro. La qual cosa lo |
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fece tanto più grato in quel luogo, quanto nello andare a Vinegia imparò |
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il colorire a olio e lo portò a Ferrara; per che fece poi infinite figure in tal |
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maniera, che sono per Ferrara sparte in molte chiese. Appresso venuto- |
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sene a Bologna condottovi da alcuni frati di San Domenico, fece ad |
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olio una cappella in San Domenico: e così il grido di lui crebbe insieme |
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col credito. Per che appresso questo lavorò a Santa Maria del Monte |
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fuor di Bologna, luogo de' Monaci Neri, e fuor della Porta di San |
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Mammolo, molte pitture in fresco; e così alla Casa di Mez[z]o, per |
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questa medesima strada, fu la chiesa tutta dipinta di man sua et a |
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fresco lavorata, ne [la] quale egli fece le storie del Testamento Vecchio. |
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Visse sempre costumatissimamente e si dimostrò molto cortese e pia- |
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cevole, nascendo ciò per lo essere più uso fuor della patria sua a vivere |
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et ad abitare che in quella. Vero è che per non essere egli molto regolato |
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nel viver suo, non durò molto tempo in vita, andandosene, di anni cin- |
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quanta o circa, a quella vita che non ha fine. Onorato dopo la morte da |
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uno amico di questo epitaffio: |
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GALASSUS FERRARIEN. |
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SUM TANTO STUDIO NATURAM IMITATUS ET ARTE |
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DUM PINGO RERUM QUAE CREAT ILLA PARENS. |
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HAEC UT SAEPE QUIDEM NON PICTA PUTAVERIT A ME |
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A SE CREDIDERIT SED GENERATA MAGIS. |
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In questi tempi medesimi fu Cosmè da Ferrara pure, del quale si veggono |
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in San Domenico di detta città una cappella, e nel Duomo duoi sportelli che |
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serrano lo organo di quello. Costui fu migliore disegnatore che pittore; e |
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per quanto io ne abbia possuto ritrarre, non dovette dipigner molto. |