Volume 3

Edizione Giuntina
   
VITA D'ANTONIO FILARETE
   
E DI SIMONE SCULTORE.
   
FIORENTINI.
    Se papa Eugenio Quarto, quando deliberò far di bronzo la porta
5   di S. Piero di Roma, avesse fatto diligenza in cercare d'avere uomini
    eccellenti per quel lavoro, sì come ne' tempi suoi arebbe agevol-
    mente potuto fare essendo vivi Filippo di ser Brunellesco, Donatello
    et altri artefici rari, non sarebbe stata condotta quell'opera in così
    sciaurata maniera come ella si vede ne' tempi nostri. Ma forse in-
10   tervenne a lui come molte volte suole avvenire a una buona parte de'
    prìncipi, che o non s'intendono dell'opere o ne prendono pochissimo
    diletto; ma s'e' considerassono di quanta importanza sia il fare stima
    delle persone eccellenti nelle cose publiche per la fama che se ne
    lascia, non sarebbono certo così stracurati né essi né i loro ministri:
15   perciò che chi s'impaccia con artefici vili et inetti dà poca vita all'o-
    pere et alla fama, senzaché si fa ingiuria al publico et al secolo in che
    si è nato, credendosi risolutamente da chi vien poi che, se in quella
- pagina 243 -

Edizione Torrentiniana
   
ANTONIO FILARETE E SIMONE.
   
SCULTORI FIORENTINI.
20   Se papa Eugenio IIII, nel tempo che e' deliberò fare di bronzo la porta di
    S. Piero di Roma, avesse fatto diligenzia in cercare di avere uomini ec-
    cellenti a questo lavoro, sì come ne' tempi suoi agevolmente poteva fare
    essendo pur vivi Filippo di ser Brunellesco, Donatello et altri artefici
    molto rari, non sarebbe condotta quella opera in così sciagurata maniera
25   come ella si vede ne' tempi nostri. Ma forse intervenne a lui come il più
    delle volte suole advenire ad una buona parte de' prìncipi, che o
    non si intendono de le opere o ne pigliano poco diletto; dove se e' volessino
    considerare di quanta importanzia sia il fare stima delle persone eccellenti
    e rare nelle cose publiche per la fama che se ne acquista, non sarebbono
30   certo sì straccurati né essi né i lor ministri: perché chi si impaccia con
    artefici vili et inetti dà poca vita alla fama sua, et inoltre, vituperando
    se stesso, fa grandissima ingiuria al publico et al secolo dove egli è nato,
    credendosi resolutamente per chi vien poi che, se in quella età si fussino
- pagina 243 -
pagina precedentepagina successiva