Volume 2

Edizione Giuntina
   
VITA DI TADDEO GADDI FIORENTINO
   
PITTORE.
    È bella e veramente utile e lodevole opera premiare in ogni luogo
    largamente la virtù et onorare colui che l'ha, perché infiniti ingegni
5   che talvolta dormirebbono, eccitati da questo invito, si sforzano con
    ogni industria di non solamente apprendere quella, ma di venirvi
    dentro eccellenti per solevarsi e venire a grado utile et onorevole,
    onde ne segua onore alla patria loro e a se stessi gloria, e rec[c]hezze
    e nobiltà a' descendenti loro, che, da cotali principii sollevati, bene
10   spesso divengono e ricchissimi e nobilissimi, nella guisa che per opera
    di Taddeo Gaddi pittor[e] fecero i descendenti suoi.
    Il quale Taddeo di Gaddo Gaddi fiorentino, dopo la morte
    di Giotto - il quale l'aveva tenuto a battesimo e dopo la morte di Gad-
    do era stato suo maestro ventiquattro anni, come scrive Cennino di
15   Drea Cennini pittore da Colle di Valdelsa - essendo rimaso nella
    pittura per giudizio e per ingegno fra i primi dell'arte e maggiore di
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Edizione Torrentiniana
   
TADDEO GADDI
   
PITTOR FIORENTINO.
    Egli è veramente una utile e bella cosa quando si vede in qualche paese
20   premiata una virtù largamente et onorato colui che l'ha, perché infiniti
    ingegni che talvolta si dormirebbono, eccitati da questo invito, si sforzano
    con ogni industria non solamente di apprendere quella, ma di venirvi
    dentro eccellenti per sollevarsi a qualche buon grado o di onore o di
    facultà, e per la gloria e per l'utile si dispongono certo talmente che e'
25   non si curano di que' disagi e di quelle fatiche che si patiscono nello opera-
    re, anzi esercitandosi del continuo, onorano le patrie loro e le altrui in
    una maniera che bene spesso arricchiscono i loro descendenti e dànno
    principio alla nobiltà delle loro famiglie, nella medesima guisa che fece
    Taddeo di Gaddo Gaddi pittore fiorentino. Il quale, dopo la morte di
30   Giotto suo maestro, rimase valente nella pittura e di giudizio e d'ingegno
    grande sopra ogni altro suo condiscepolo, come assai manifestamente
    dimostrano l'opere, nelle quali si vede una certa facilità avuta in que'
    tempi da la natura molto più che da lo studio della arte, come in Giotto
    ancora si conosce.
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