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lavoravono l'opere loro. E toglievano per quelle tavole i colori |
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ch'erano di miniere, i quali son fatti parte dagli alchimisti e parte |
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trovati nelle cave. Et a questa specie di lavoro ogni colore è buono, |
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salvo ch'il bianco che si lavora in muro fatto di calcina, perch'è trop- |
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po forte. Così venivano loro condotte con questa maniera le opere e |
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le pitture loro, e questo chiamavono colorire a tempera. Solo gli az- |
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zur[r]i temperavono con colla di carnicci, perché la giallezza dell'uo- |
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vo gli faceva diventar verdi, ove la colla gli mantiene nell'essere loro; |
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e 'l simile fa la gomma. |
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Tiensi la medesima maniera su le tavole o ingessate o senza; e così |
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su' muri che siano sec[c]hi si dà una o due mani di colla calda, e di- |
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poi con colori temperati con quella si conduce tutta l'opera; e chi |
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volesse temperare ancora i colori a colla, agevolmente gli verrà fatto |
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osservando il medesimo che nella tempera si è raccontato, né saranno |
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peggiori per questo, poiché anco de' vecchi maestri nostri si sono ve- |
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dute le cose a tempera conservate centinaia d'anni con bellezza e |
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freschezza grande. E certamente e' si vede ancora delle cose di |
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Giotto, che ce n'è pure alcuna in tavola durata già dugento anni e |
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mantenutasi molto bene. È poi venuto il lavorar a olio, che ha fatto |
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per molti mettere in bando il modo della tempera, sì come oggi veggiamo |