Volume 6

Edizione Giuntina
    che quello che non s'è inteso, o io non ho saputo dire così alla prima,
    sia per ogni modo manifesto. E se quello che una volta si è
    detto è talora stato in altro luogo replicato, di ciò due sono state le
    cagioni: l'avere così richiesto la materia di cui si tratta, e l'avere io,
5   nel tempo che ho rifatta e si è l'opera ristampata, interrotto più d'una
    fiata per ispazio non dico di giorni, ma di mesi, lo scrivere, o per
    viaggi o per soprabondanti fatiche, opere di pitture, disegni e fabri-
    che: sanzaché a un par mio (il confesso liberamente) è quasi impossi-
    bile guardarsi da tutti gl'errori.
10   A coloro ai quali paresse che io avessi alcuni, o vecchi o moderni,
    troppo lodato, e che, facendo comparazione da essi vecchi a quelli
    di questa età, se ne ridessero, non so che altro mi rispondere, se non
    che intendo avere sempre lodato non semplicemente, ma, come s'usa
    dire, secondo che, et avuto rispetto ai luoghi, tempi et altre somiglian-
15   ti circostanze. E nel vero, comeché Giotto fusse, poniam caso, ne'
    suoi tempi lodatissimo, non so quello che di lui e d'altri antichi si
    fusse detto, s'e' fussi stato al tempo del Buonarruoto: oltre che gl'uo-
    mini di questo secolo, il quale è nel colmo della perfezzione, non sa-
    rebbono nel grado che sono, se quelli non fussero prima stati tali e
20   quel che furono innanzi a noi. Et insomma credasi che quello che ho
    fatto in lodare o biasimare, non l'ho fatto malagevolmente, ma solo
    per dire il vero, o quello che ho creduto che vero sia. Ma non si può
    sempre aver in mano la bilancia dell'orefice: e chi ha provato che cosa
    è lo scrivere, e massimamente dove si hanno a fare comparazioni, che
25   sono di loro natura odiose, o dar giudizio, mi averà per iscusato.
    E ben so io quante sieno le fatiche, i disagi e i danari che ho speso
    in molti anni dietro a quest'opera. E sono state tali e tante le diffi-
    cultà che ci ho trovate, che più volte me ne sarei giù tolto per disperazione,
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Edizione Torrentiniana
    quelli amorevoli aiuti, che per loro si poteva, di advisi e riscontri diversi
30   di varie cose, de le quali io stava perplesso, benché io le avessi vedute e
    considerate con gli occhi proprii. E tali veramente e sì fatti sono stati
    i predetti aiuti, che io ho potuto puramente scrivere il vero di tanti divi-
    ni ingegni, e senza alcuno ombramento o velo semplicemente mandarlo
    in luce. Non perché io ne aspetti o me ne prometta nome di istorico o di
35   scrittore, ché a questo non pensai mai, essendo la mia professione il di-
    pignere e non lo scrivere: ma solo per lasciare questa nota, me-
    moria o bozza che io voglia dirla, a qualunque felice ingegno che, ornato
    di quelle rare eccellenzie che si appartengono agli scrittori, vorrà con
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